Ultimo aggiornamento 17 Dicembre 2021 - 13:38
Feb 26, 2015 Redazione Politica 0
Vendola abbandona l’aula: “Questa legge elettorale è un mostro giuridico, retromarcia cavernicola”.
Con la ferma opposizione del leader di Sel, Nichi Vendola, il Consiglio regionale della Puglia ha approvato a maggioranza le soglie di sbarramento della nuova legge elettorale regionale.
Le coalizioni sono ammesse alla distribuzione dei seggi se conseguono l’8% dei voti validi. All’interno delle coalizioni, i singoli partiti devono invece superare la soglia del 4%.
Per i partiti non in coalizione la soglia per l’attribuzione dei seggi sale all’8%. Contrari all’emendamento che ha alzato lo sbarramento all’8% Sel, Puglia per Vendola e IdV che avrebbero voluto una soglia più bassa per garantire la rappresentanza anche alle formazioni politiche minori.
Riduzione dei consiglieri. Approvando i primi articoli della proposta d’integrazione e modifica della legge elettorale il Consiglio ha sancito, all’unanimità, la riduzione del numero dei consiglieri da 70 a 50 (più il presidente eletto) adeguando le norme ai rilievi della Corte Costituzionale.
Definito anche un premio di maggioranza modulato sulla base delle percentuali di voti raggiunte dalla coalizione vincente: se la coalizione supera il 40%, la maggioranza otterrà 29 consiglieri, se ottiene tra il 35 e il 40% i seggi saranno 28, mentre in caso di percentuale inferiore al 35% i seggi assegnati saranno 27.
Niente da fare per la doppia preferenza. L’emendamento non è approdato neanche al voto. Dopo un lungo dibattito, al momento di esprimersi sull’emendamento che inseriva la possibilità per gli elettori di esprimere due preferenze, a patto che fossero di genere diverso, Forza Italia ha sollevato un’ eccezione di procedibilità: il Consiglio, è stato l’argomento del presidente del gruppo di Forza Italia Zullo, si era già espresso sulla materia. A quel punto il Consiglio deve votare sull’eccezione. E immediata, arriva, sempre da Forza Italia, la richiesta di voto segreto.
Bocciata la parità di genere. Affossate, su proposta di Forza Italia ma con il sostegno espresso a voto segreto da almeno 15 consiglieri di centrosinistra, le norme per sostenere la presenza di donne in Consiglio regionale. Il governatore Nichi Vendola indignato ha abbandonato l’aula:
“Un consiglio composto al 95% da maschi davanti alla sfida della parità di genere fa una retromarcia cavernicola e si chiude nel proprio recinto. Ciascuno dei maschi, non solo della destra, ha usato argomentazioni imbarazzanti contro la parità di genere”.
Duro anche il commento di Michele Emiliano, che promette donne candidate capolista in tutte le province:
“Terrò conto di quanto accaduto nella composizione delle liste chiedendo a tutti di non indicare candidati che si sono espressi contro la doppia preferenza di genere. Candiderò a capolista per il Pd, in tutte le province pugliesi, delle donne e farò personalmente campagna elettorale per loro chiedendo ai pugliesi di votarle. Ma non basta: se verrò eletto presidente chiederò al nuovo Consiglio regionale di votare subito una nuova legge elettorale che rimuova gli ostacoli alla elezione paritaria delle donne e il limite dell’8% dello sbarramento di coalizione”.
La Redazione
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