Ultimo aggiornamento 17 Dicembre 2021 - 13:38
Mag 18, 2015 Redazione Politica 0
Secondo la candidata di Forza Italia, l’ordine dei nomi avvantaggia Schittulli ed Emiliano.
Lo scorso venerdì Adriana Poli Bortone ha presentato un ricorso urgente al Tar di Bari per modificare la collocazione dei nominativi dei candidati sulla scheda.
La candidata di Forza Italia e Noi con Salvini, chiede di annullare previa sospensiva, la scheda elettorale preparata dalla Prefettura di Bari per le regionali. Secondo la Poli Bortone, infatti, dalla scheda risulta una “evidente disomogeneità nella distribuzione dei nominativi e relativi contrassegni dei candidati alla presidenza della Regione”, che finirebbe per penalizzarla.
Al contrario, i nomi degli altri candidati, secondo la Poli Portone, difesa dall’avvocato Fabrizio Lo Foco, sono invece collocati sulla scheda “in una posizione molto più evidente e facilmente individuabile ai fini della votazione”. In particolare, a suo avviso, la posizione di Schittulli nella facciata centrale della scheda può “deviare l’elettore”.
Secondo la procedura, l’ordine dei nomi nelle schede elettorali viene deciso con sorteggio compiuto presso la Corte d’appello di Bari. Il nome dei candidati e delle liste collegate viene poi disposto su nove righe per ogni facciata della scheda. Poiché non è possibile interrompere le liste nel caso di passaggio da una pagina all’altra, e per non modificare l’ordine del sorteggio, è capitato che Michele Emiliano e Francesco Schittulli finissero per ultimi. Dato poi che Schittulli ha tre liste a sostegno ed Emiliano otto, i loro nomi non potevano entrare in una facciata unica. Da qui la necessità di lasciare Schittulli da solo nella facciata centrale.
Schittulli ed Emiliano si sono costituiti in giudizio. I due candidati, il primo difeso dall’avv. Giovanni Vittorio Nardelli, il secondo da Rocco De Franchi e Gianfranco Grandaliano, chiedono che il ricorso venga giudicato inammissibile.
Il Tribunale Amministrativo di Bari deciderà nel pomeriggio di oggi. La vicenda rischia lo slittamento delle elezioni: se, infatti, il Tar accogliesse il ricorso andrebbero ristampate oltre 4 milioni e 900mila schede, da distribuire a tutti i comuni, e il tempo a disposizione non sarebbe sufficiente.
La Redazione
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