Ultimo aggiornamento 17 Dicembre 2021 - 13:38
Gen 12, 2017 Redazione Politica 2
L’agricoltura pugliese è in ginocchio ma la Regione non ha incredibilmente attivato la misura 5.2 del PSR sul ripristino del potenziale produttivo
La Puglia agricola sotto il gelo, dal Gargano al Salento, chiede aiuto e conforto per superare un’ondata glaciale senza precedenti e che non sembra placarsi. La conta dei danni, per chi è quantomeno riuscito ad iniziare a farla, appare già drammatica con l’intero primo settore, dalla zootecnia alle coltivazioni, in ginocchio. Si invocano aiuti di ogni tipo, si punta al “classico” stato di calamità naturale con la relativa richiesta di accedere al fondo di solidarietà nazionale per le imprese agricole che hanno subito danni.
“Rimproveravamo l’ex assessore regionale all’agricoltura Fabrizio Nardoni perché tardava con le ispezioni per l’attivazione dello stato di calamità naturale quando i territori di Ginosa e Castellaneta furono inondati di acqua piovana e fango nell’autunno 2013 – dichiara il deputato Giuseppe L’Abbate, capogruppo M5S in Commissione Agricoltura alla Camera – ma, dinanzi all’inoperosità e al brancolare nel buio dell’attuale Leonardo Di Gioia, vien quasi da rimpiangerlo. Ci auguriamo che, almeno questa volta, la Giunta regionale presenti la richiesta dello stato di calamità naturale alla Presidenza del Consiglio dei Ministri ben prima dei 90 giorni a disposizione (60 più 30, come previsto dalla normativa nazionale) però – spiega L’Abbate (M5S)– vi sono altre azioni che la Regione Puglia può fare e che sembra quantomeno scandaloso che non siano state ancora fatte. E non ci possono essere scusanti del tipo ‘stringiamoci tutti assieme, il calore di noi pugliesi ci farà superare anche questa emergenza’: i cittadini sono stufi e vogliono risposte concrete da chi siede sugli scranni del potere”.
La Regione Puglia, infatti, non ha ancora attivato la sottomisura 5.2 del PSR in attuazione dell’art. 18 del regolamento Ue sullo sviluppo rurale che finanzia, fino al 100% del costi, il ripristino del potenziale produttivo perso in caso di “calamità naturali” e “eventi catastrofici”; i beneficiari hanno diritto al rimborso degli interventi per la ricostituzione del capitale fondiario, del capitale di scorta, scorte vive e morte, il ripristino di impianti arborei ecc..
“È inconcepibile che l’Assessore Di Gioia non abbia attivato la sottomisura 5.2 del PSR e lo invito, pertanto, a darsi una mossa anche su questo versante – commenta L’Abbate – Per quanto riguarda il Governo, chiederemo di derogare ai criteri di accesso al Fondo di Solidarietà Nazionale (FSN) al fine di consentire l’attivazione degli interventi compensativi anche alle aziende che non hanno sottoscritto polizze assicurative agevolate a copertura dei rischi. Presenterò un emendamento al Decreto Milleproroghe affinché si attivino tutte le misure previste dalla normativa: la sospensione del pagamento di contributi previdenziali, rate mutui, scorte, spese e via discorrendo cosi come si è fatto per i danni subiti dagli olivicoltori a causa della Xylella fastidiosa. Il ministro Maurizio Martina, così facendo, può mantenere la promessa di aiuto nei confronti dei territori pugliesi martoriati dal maltempo ma – continua il deputato 5 Stelle – sarà, ovviamente, necessario un successivo decreto per rimpinguare il sempre deficitario FSN così da permettere agli agricoltori pugliesi di accedervi. Ci auguriamo – conclude Giuseppe L’Abbate (M5S) – che la Giunta Emiliano si dia finalmente una mossa, oltre alle foto molto social ma poco concrete per il futuro dell’agricoltura nella nostra Puglia”.
La Redazione
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2 Commenti: “Puglia: ecco come la Regione potrebbe far ottenere i rimborsi agli agricoltori”