Ultimo aggiornamento 28 Febbraio 2021 - 15:15
Gen 09, 2017 Redazione Politica 0
L’eurodeputata chiede più sanità e meno bugie per il Gargano: “Perché per Lucera l’ospedale di area disagiata, e per Vieste il Punto di Primo Intervento Territoriale?”
Ancora aperta la discussione sul riordino sanitario in Provincia di Foggia. Dopo le precisazioni del direttore generale dell’Azienda sanitaria locale di Capitanata Vito Piazzolla che ha invitato ad evitare falsi allarmismi chiarendo che nessun Punto di Primo Intervento sarà chiuso, sulla questione interviene ancora una volta l’eurodeputata PD Elena Gentile.
L’europarlamentare sottolinea come “il Direttore Generale pro tempore dell’ASL Foggia non conosce il significato delle parole che usa”. “E, forse – continua la Gentile in una nota – nemmeno il contenuto delD.M. n. 70/2015. Non sa che dare del ‘gufo’ a qualcuno, per esempio, è un grande complimento. Perché per la sua straordinaria capacità di vedere ciò che altri vorrebbero nascondere il gufo è sinonimo di saggezza e conoscenza”.
“E non sa, forse, il pro tempore, che il decreto ministeriale n.70/2015 propone – sì – la trasformazione dei punti di primo intervento in punti di primo intervento territoriali, ma nel contempo introduce un ulteriore livello organizzativo delle strutture ospedaliere, opportunamente e specificamente previsto per le aree particolarmente disagiate sia geograficamente che meteorologicamente, come le zone montane o pre montane, o come quelle con collegamenti complessi che dilatano ulteriormente i tempi di trasporto”.
Fattispecie questa di cui sarebbe protagonista principale il Comune di Vieste e la sua area territoriale di riferimento: “La medesima di cui è stata protagonista riconosciuto, e a giusta ragione, il Comune di Lucera e il suo territorio di riferimento”.
“E allora – si chiede Elena Gentille – perché due pesi e due misure? Perché per Lucera l’ospedale di area disagiata, e per Vieste il Punto di Primo Intervento Territoriale? Che ci viene presentato, sempre dal pro tempore, come una miracolistica innovazione positiva. E invece non è altro che la trasformazione del pronto soccorso (con personale inquadrato negli organici) in un modello organizzativo a gestione del sistema 118 (con personale a convenzione). Insomma una sorta di SERVIZIO DI GUARDIA MEDICA con autoambulanza al seguito. E nulla più’. Pensato per smistare i pazienti in altri presidi ospedalieri che distano almeno 60 minuti da Vieste”.
“Il Direttore generale, che conosce il Gargano non solo per ruolo Istituzionale ma anche per affezionata frequentazione turistica e di svago, non può non essersi reso conto di tale vitale esigenza. E, addirittura, aver dimenticato di segnalare al suo datore di lavoro (il Governo Regionale) l’esistenza a Vieste di un efficacissimo punto di pronto soccorso. E, tanto per non farsi mancare nulla, spacciare per soluzione miracolosa una evidente ‘retrocessione’”.
“Si preoccupi di fare il mestiere per il quale è lautamente retribuito, dunque, il Direttore Generale pro tempore” conclude l’ex assessore regionale alla sanità. “E la smetta di polemizzare con chi per ruolo istituzionale e politico ha il dovere di preoccuparsi degli interessi e dei bisogni veri dei cittadini. E invece di compiacere i potenti di turno, o presunti tali, si ricordi che il territorio di Vieste e il Gargano, al pari di quello di Lucera e dei Monti Dauni, è stato recentemente classificato come “area interna svantaggiata” cui compete per legge un ospedale analogo a quello di Lucera, con un punto di primo intervento, 20 posti di degenza, e la previsione di importanti innovazioni organizzative quali la chirurgia di un giorno e i ricoveri non superiori a 5 giorni, con la possibilità di eseguire anche indagini radiologiche da trasmettere agli ospedali di primo o secondo livello di riferimento”.
La Redazione
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