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Giu 08, 2017 Redazione Politica 0
L’assessore regionale e il vice presidente della Provincia di Foggia a Ischitella per sostenere la lista guidata dal candidato sindaco D’Errico: “Un numero due che deve diventare un numero uno”. Tra le priorità la regolamentazione del Lago di Varano
Ultimi giorni di campagna elettorale a Ischitella. Lo scorso 6 giugno a sostenere la candidatura di Giuseppe D’Errico per la lista “Uniti per Ischitella” è giunto nella cittadina garganica l’assessore regionale all’Agricoltura, Leonardo Di Gioia. Con lui anche il vice presidente della Provincia e coordinatore di Capitanata Civica, Rosario Cusmai.
L’incontro con i candidati della lista guidata dall’ex vice sindaco della scorsa amministrazione, firmata Colecchia, è avvenuto nella sede della lista elettorale. Ed è proprio a Piero Colecchia, sindaco uscente del Comune di Ischitella, presente all’incontro, che i due esponenti civici pugliesi hanno dedicato le loro parole di elogio.
“Ho avuto il piacere e l’onore di lavorare con Piero Colecchia – ha esordito Cusmai – veniva in Provincia con il problema e veniva anche con la soluzione. Il 90% del merito di quello che è stato fatto è il suo. Ho sempre portato l’amministrazione del Comune di Ischitella come esempio nei comuni dei Monti Dauni. Di questo gli va dato atto”.
Tra i risultati raggiunti è stata menzionato il nuovo auditorium dell’IPSIA di Ischitella, la cui inaugurazione ufficiale è avvenuta nei primi giorni di maggio. “La maggior parte del lavoro – ha detto Cusmai – è stato svolto insieme ad un altro autorevole dirigente, Stefano Biscotti, che ha collaborato al fianco di Piero Colecchia per la progettualità dell’Auditorium”.
L’assessore Di Gioia è entrato invece nel dettaglio delle elezioni amministrative che interessano il Comune di Ischitella, commissariato esattamente un anno fa a causa della mancata approvazione del bilancio. “L’elezione comunale può sembrare un’elezione banale – ha spiegato Di Gioia – in realtà è l’elezione più complicata perché è quella che mette in campo anche le sfaccettature dell’animo umano e contemporaneamente è quel sistema attraverso cui costruire la socialità di un Comune”. “Non tutti i Comuni, a parità di potenzialità, esprimono la stessa opportunità e non tutti i comuni hanno una classe dirigente attorno alla quale costruire un’idea o un progetto. E quindi teniamoci care le esperienze buone, le professionalità buone e le persone buone” ha detto Di Gioia riferendosi all’amministrazione Colecchia.
“Oggi io sono contento – ha spiegato l’assessore regionale – perché vedo tutti i miei amici di Ischitella intorno ad un unico progetto. C’è stato il rischio che questo gruppo si sfaldasse per tentativo di seduzione fatti altrove o per altri tipi di progetti che potevano nascere. Invece oggi questo gruppo è un valore per questo Comune sia che governi questo Comune sia che faccia la minoranza di questo Comune”.
“Io auspico che qui ci sia un progetto vincente, anche se devo dire che la politica non è soltanto vincere le elezioni, anzi sicuramente non è vincere le elezioni. La politica è per quanto mi riguarda pensare al futuro”. “Noi oggi cosa stiamo dicendo a Giuseppe. Diciamo che abbiamo riconosciuto l’impegno di uno che era il numero due al Comune e che oggi, con un gesto di generosità di altri che potevano ambire a fare il candidato sindaco, si trova a raccogliere l’eredità di ciò che è stato fatto e si trova ad essere destinatario delle speranze di altri che vogliono ancora investire su queste idee”.
“Un numero due che deve diventare il numero uno. Giuseppe ha una fortuna: Piero non è stato un sindaco qualunque. Io sto girando diversi Comuni e non ovunque sto dicendo questa cosa. Piero era una persona da prendere come modello, una persona che non ha smesso di lavorare, che ha avuto un’idea di condivisione delle cose. C’erano problemi e soluzioni, ma c’erano comunque le relazioni. Piero è stato capace di costruire intorno a questo comune la benevolenza del Parco del Gargano, e non era facile, la benevolenza di una classe dirigente, prescindendo dalle ideologie e dalla parte politica più legata ai partiti. È stato un uomo che è venuto con umiltà, senza prepotenza e non ha mai barattato l’appoggio elettorale in cambio della nostra amicizia. Questi sono tutti i criteri e caratteri che vanno seguiti”.
“A scuola copiare qualcosa non va bene ma nelle pubbliche amministrazioni copiare da quelli più bravi e seguire la strada di quelli che ti fanno da apripista è un segno di grande intelligenza. Qui bisogna adattare la propria realtà a quella che è la realtà esterna. Bisogna essere intelligenti, modulare le esuberanze. Per questo occorre un candidato sindaco che si propone di vincere, di convincere e che non vuole imporre ma che vuole spiegare”.
“Questa è l’aspettativa che Giuseppe noi abbiamo nei tuoi confronti – ha sottolineato Di Gioia – e questo è anche il sistema con il quale tutti i candidati in quest’ultima settimana devono confrontarsi raccontando una storia di persone semplici che hanno governato senza camminare a un metro da terra. Nessuno è nella situazione di poter dire di non aver mai sbagliato, preso anche dalle difficoltà amministrative. Però noi oggi abbiamo la possibilità di rappresentare la continuità nella discontinuità. Sembra paradossale ma noi teniamo a ciò che ci lega alle radici della vecchia amministrazione, ma al tempo stesso abbiamo la proiezione di tutto ciò che di nuovo si può fare. E di cose da fare ce ne sono tante”.
Tra queste la regolamentazione del Lago Di Varano: “Quella – ha specificato Di Gioia – è forse la prima risposta che verrà a questo Comune a prescindere dai rapporti. Questo è un atto dovuto verso quelle persone che di quella vicenda del Lago di Varano fanno esperienza di vita in un momento in cui è più facile lamentarsi di non trovare un posto di lavoro piuttosto che rimboccarsi le maniche e andare a fare un lavoro faticoso. Questa risposta arriverà e non è una risposta elettorale. I pescatori possono votare come vogliono. Noi questa cosa la dobbiamo fare perché è vostro diritto, è diritto del Comune immaginare quella come una strategia di sviluppo”.
“Ci sono poi da studiare le prospettive del GAL per un Gargano Nord che non è stato sempre al centro dell’attenzione. Dobbiamo lavorare per portare una agricoltura di qualità. Il Gargano non ha luoghi amplissimi dove praticare l’agricoltura però ha dei luoghi pregiati perché nel rapporto tra terra, lago e mare si sviluppa un microclima che da altri parti non c’è. Sviluppiamo il tema degli agrumeti, sviluppiamo il tema degli ortaggi connessi però al sistema della tradizione. Il Comune deve avere una delega seria sull’agricoltura che deve essere anche una delega sulla ruralità. La delega alla ruralità significa che l’agricoltura non si sviluppa per caso in un posto, ma la si è sviluppata negli anni. Oggi se vogliamo migliorare quel sistema dobbiamo creare le condizioni della ruralità. Per un’agricoltura moderna e innovativa dobbiamo creare le condizioni per la socialità. Questo si intreccia con delle Politiche sociali, con il Piano di Zona, con le scelte che dobbiamo fare sui pochi soldi del bilancio autonomo che rimangono in Comune per investire in questi settori”.
“Poi dobbiamo essere quelli che portano uno stile diverso in politica” incita Di Gioia rivolgendosi ai candidati della lista guidata da Giuseppe D’Errico. “Restiamo una coalizione civica serena delle proprie forze delle proprie energie”.
Volendo sintetizzare questo concetto in un’immagine Di Gioia cita quella di Piero Colecchia che “con stile ha deciso addirittura di non ricandidarsi”. “Non è la contesa su un uomo che deve fare la differenza – conclude Di Gioia – ma sono le idee che cambiano la storia di un posto. Questo deve essere il nostro stile, la nostra forza. Questo può consentirci di guardare con serenità i nostri concittadini. Questo potrà consentirci di essere una grande amministrazione se vinciamo, ma anche una fiera e nobile minoranza se non dovessimo vincere. Prima di essere dei bravi amministratori, dobbiamo essere dei bravi cittadini”.
La Redazione
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