Ultimo aggiornamento 17 Dicembre 2021 - 13:38
Set 30, 2017 Redazione Politica 0
Il coordinamento Noi con Salvini di Vieste chiede la revoca dell’adesione alla Rete SPRAR, il Sistema di Protezione per richiedenti asilo e rifugiati
L’attivazione a Vieste di un progetto SPRAR (Sistema di Protezione per richiedenti asilo e rifugiati) non è stata accolta positivamente dal coordinamento Noi con Salvini di Vieste. L’adesione del Comune di Vieste alla Rete SPRAR, siglata con la delibera n. 171 del 28 settembre, comporta alcuni “vantaggi obbiettivi”, quali “un potere maggiore dell’Ente Comunale” rispetto alla gestione prefettizia dei CAS e la possibilità di avere “un controllo diretto della gestione economica e sociale del progetto”.
Il sindaco della cittadina garganica ha precisato inoltre che il progetto “riguarderà solo minori senza genitori da 0 a 6 anni, per un massimo di 15 posti, che saranno allocati in una struttura privata”.
Le premesse però non bastano a placare il disappunto del Coordinamento cittadino Noi Con Salvini che, in una nota firmata dalla Responsabile cittadina NCS di Vieste e coreferente Nord Capitanata, Maria Lucia Zito, comunica la sua “indignazione verso una decisione non solo non condivisa a livello popolare, ma caratterizzata dall’incoscienza di ciò a cui si può andare incontro”.
“In una provincia come la nostra – si legge nella nota – e segnatamente una cittadina come Vieste, a fortissima vocazione turistica, assistere inermi all’attuazione di un sistema di ‘assistenza ed integrazione’ per richiedenti asilo, mentre la Perla del Gargano supera i 4 milioni di presenze l’anno nel periodo estivo, ma annovera un alto tasso di disoccupazione non solo giovanile in quelli invernali, spinge a considerazioni amare e promette azioni di protesta. Non solo vitto, alloggio e pocket money per i presunti profughi, ma anche progetti di integrazione sociale, linguistica e lavorativa”.
“La domanda, comprensibile perfino ad un bambino e che poniamo non solo al Sindaco, ma al Governatore della Puglia, è la seguente: non vi rendete conto del male che state facendo alla nostra terra? La Puglia, che vive quasi essenzialmente di turismo, può rischiare in questo modo di allontanare il turista in cerca di tranquillità, riposo e zero pericoli? Chi penserà mai di soggiornare di fianco o nelle vicinanze, pagando spesso molti soldi, di un Centro di Accoglienza senza temere per la propria incolumità, delle donne e dei propri figli?”.
“La sottile ma impalpabile differenza fra CAS e SPRAR non ci rassicura. L’integrazione forzata in luoghi di preponderante attrazione naturalistica e culturale non può essere un risposta al malessere economico generale italiano e ci spiace constatare che il nostro intervento del 30 luglio a S. Marco in Lamis, in occasione di un dibattito su ‘Immigrazione ed Emigrazione’, non abbia sortito lo scopo di un avvertimento circa un pericolo concreto: quello di danneggiare seriamente il turismo a Vieste e gli stessi residenti che in diversi modi ne beneficiano”.
“Gli sbarchi in baie paradisiache come Baia di Campi e Vignanotica, avvenuti il 12 aprile, il 15 maggio e l’8 giugno del corrente anno in numero cospicuo di migranti, opportunamente silenziati, ma risolti in maniera diversa e più intelligente, evidentemente non hanno costituito per l’Amministrazione un allarme, ma un precedente. Non siamo affatto disposti a tollerare l’intenzione di distruggere l’economia di questa città e di questa Regione”.
“Il clima di tensione già palesatosi quest’estate con decisioni discutibili in vari settori, comprese quelle relative alla gestione dei parcheggi, dell’illuminazione e dell’immondizia, tenuto a bada con promesse e candide apparenze, non possono colmare il disagio della cittadinanza di fronte a questa decisione. Molti sono i cittadini viestani e italiani che nutrono malessere nei confronti di tale cattiva politica e per questo non avrete vita facile” conclude la responsabile cittadina Noi con Salvini di Vieste.
Per questo il Gruppo NCS di Vieste chiede intanto la revoca della decisione presa ieri e in attesa di numeri e chiarimenti circa gli accordi presi con le strutture che intendono partecipare a questa assurda iniziativa, si prepara in tutti i modi consentiti dalla legge a contrastarla.
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