Ultimo aggiornamento 17 Dicembre 2021 - 13:38
Dic 03, 2017 Redazione Politica 0
Archiviati i cinque anni della pentammucchiata Sementino a Vico del Gargano “circolano liste e nomi da impazzimento collettivo, da rimbambimento senile precoce”
Sembra che il mese di dicembre sia destinato alla riflessione. Almeno così dicono i probabili candidati sindaci, consiglieri e tutto il contorno mobile e variopinto.
Archiviati i cinque anni della pentammucchiata Sementino (…abbiamo scherzato…), sino ad oggi una sola volta ho sentito il balbettio di quale strada percorrere e cosa fare per un paese dove, da tanto tempo, è calata la notte della mediocrità e dell’immobilismo; la Pubblica Amministrazione trasformata in elemosina, i cittadini in questuanti. Non è una cosa seria. “Diciamo sempre le stesse cose, perchè le cose sono sempre le stesse”- Moliere –
La fotografia del paesello non smentisce la drammaticità di un territorio abbandonato, distrutto, manomesso, sporcato. Una Economia di emergenza e di sopravvivenza. Una popolazione sistematicamente in decrescita, fatta da tanti anziani e di pochi giovani in cerca di futuro. Una fotografia, conosciuta e ingrigita, da porre davanti agli occhi, e soprattutto al cervello, di chi si sta agitando e contorcendo per le prossime amministrative.
Il tema dell’ assetto del territorio, moderno e dinamico, le sue potenzialità, tutte da inventare e mettere mano, le cause di tutti i tentativi falliti: San Menaio, Calenella, il Centro Storico sfregiato e senza vita, l’uso e la destinazione dei beni pubblici, sono inevitabili appuntamenti che non possono essere affrontati con la mentalità, capacità, competenza, onestà, di ieri e l’altro ieri.
Circolano, e sento, di liste e nomi da impazzimento collettivo, da rimbambimento senile precoce. Altro che guaritori, è follia, è lo specchio di un paese che si avvia al suicidio. Circolano, e sento, tanti, troppi “IO” e pochi, quasi nessuno “NOI” . Vedo, e prevedo, tante fasce tricolore dietro le infinite processioni e nessuna dietro i bisogni del paese. Non è una cosa seria, è drammatico.
Vico del Gargano deve liberarsi dal suo passato, dalla sua mediocrità, dalla rassegnazione. Deve essere pronta all’Avvento, capace di generare il nuovo, che non significa nuovo anagrafico, liberarsi dalla miopia e dalla “mupia”: prodotto genuino nostrano.
I partiti, o quel poco che resta, devono aprire le porte e il pensiero. Discutere sul futuro del paese, non sul futuro del candidato. Il dibattito di queste ultime settimane è un insulto al ragionamento, costruito sul nulla e sul numero della clientela. Una dimostrazione muscolare da anni cinquanta, buona solo per chi non ha argomenti seri da produrre e proporre, da mediocri.
Se veramente siamo nel periodo della riflessione, allora riflettiamo sul prezzo troppo grande pagato dai cittadini per assistere a questo spettacolo fatto di riti fuori tempo e fuori luogo. Riflettiamo sulle miserie di una conflittualità suicida che sta producendo una pletora di candidati senza storia e senza sostanza. Che sia, veramente, Avvento e non ripiego.
Michele Angelicchio
Dic 16, 2021 0
Dic 01, 2021 0
Nov 18, 2021 0
Nov 14, 2021 1
Giu 25, 2021 0
Apr 20, 2021 0
Feb 06, 2021 0
Feb 01, 2021 1
Necessary cookies are absolutely essential for the website to function properly. This category only includes cookies that ensures basic functionalities and security features of the website. These cookies do not store any personal information.
Any cookies that may not be particularly necessary for the website to function and is used specifically to collect user personal data via analytics, ads, other embedded contents are termed as non-necessary cookies. It is mandatory to procure user consent prior to running these cookies on your website.