Ultimo aggiornamento 17 Dicembre 2021 - 13:38
Mag 11, 2020 Redazione Politica 0
Una lettera aperta al Governatore della Puglia ed all’assessore regionale alle attività produttive per sottolineare la crisi profonda in cui versa il comparto del commercio ambulante
Il presidente della Commissione Sanità della Regione Puglia Pino Romano ha scritto una lettera aperta al Governatore della Puglia Michele Emiliano ed all’assessore alle attività produttive Mino Borraccino per sottolineare la crisi profonda in cui versa il comparto del commercio ambulante.
“Esiste un ambulantato itinerante, quello di tipo A, che chiede l’apertura dei mercati settimanali, pur in presenza di enormi problemi derivanti dal distanziamento sociale. Aprire i mercati in sicurezza – sottolinea Romano – vuol dire raddoppiare gli spazi pubblici dedicati ed anche le distanze tra operatori per gestire gli assembramenti. Si può fare, ma è insufficiente per far ripartire l’economia di questo comparto, soprattutto se non riparte la domanda interna di beni e di consumi. Nel frattempo, in ogni caso, è necessario esonerare gli operatori di settore dal pagamento della Tari e della Tosap per tutto il 2020.
Esiste, però, anche un ambulantato itinerante (e non), quello di tipo B. Eventi, feste patronali, sagre, spunte sui mercati, postazioni fisse stagionali. Ci riferiamo alle paninoteche delle nostre periferie, alle bancarelle di frutta secca, a quelle dei dolciumi, a quelle della scapece di Gallipoli. E poi ancora le luminarie e i giostrai. Una economia che vive dalla primavera all’autunno inoltrato.
Su tutto questo si cominci con l’uniformare il territorio regionale, evitando che alcuni sindaci autorizzino l’apertura delle postazioni fisse a qualcuno, mentre ad altri no. Si tenga conto che molto di questo ambulantato è da asporto e risponde già a standard igienico-sanitari, almeno quanto bar e ristoranti.
Si consideri, inoltre, che queste varie forme di ambulantato vivono proprio di turismo, di sagre, di feste patronali e saltare una stagione estiva significa decretarne la morte imprenditoriale.
Ecco perché – conclude Romano – chiedo ad Emiliano ed all’assessore Borraccino che si individui – a carico della Regione – un aiuto finanziario a fondo perduto da aggiungere a quello a carico dello Stato. Ci si ricordi che in Puglia sono censite 20.000 attività di questo tipo, quasi tutte a conduzione familiare. Sostenerle oggi, e magari aiutarle ad ammodernarsi, può significare difendere un patrimonio di attività che è un punto cardine dell’ospitalità dei nostri comuni”.
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