Ultimo aggiornamento 17 Dicembre 2021 - 13:38
Mar 15, 2014 Redazione Salute 3
Per il momento più bello nella vita di una donna, come l’attesa di un bambino, ecco arrivare dalla medicina un valido aiuto per le future mamme: l’esame invasivo dell’amniocentesi potrebbe essere sostituito da un semplice esame del sangue.
Alla base di questa svolta per le donne una ricerca tutta italiana e l’intesa tra la casa farmaceutica Menarini e la Sign di Singapore (Singapore Immunology Network). Solo una goccia di sangue dunque potrebbe bastare per sapere se il nascituro ha anomali genetiche (sindrome di Down o malformazioni al cuore).
Ne è fermamente convinta Paola Castagnoli, ex Cnr poi alla Bicocca di Milano e al Pasteur di Parigi, scienziata di fama internazionale, dirigente dell’Istituto di Immunologia di Singapore, pronta a firmare un accordo tra il suo maxi laboratorio di Singapore e la Menarini che può mandare in soffitta qualsiasi esame invasivo che può provocare danni al bambini, primo tra tutti l’amniocentesi (prelievo di liquido amniotico dalla cavità uterina) che oggi viene effettuata tra la 16esima e la 18esima settimana.
Attraverso il macchinario “Deparray”, la nuova tecnologia isola in modo automatico singole cellule presenti nel sangue mantenendole intatte, vive e capaci di riprodursi, sfruttando i principi della dielettroforesi. Il brevetto arriva da una start up la Silicon Biosystem, creata da due italiani Gianni Medoro e Nicolò Manaresi, ed acquisita successivamente da Menarini. Con questa tecnica si vogliono isolare le cellule fetali da quelle materne, poterle esaminare per poi individuare le 85 malattie genetiche che si possono diagnosticare.
Il biomarcatore capace di trasformare l’esame prenatale con il sostegno di Silicon Biosystems potrebbe essere pronto tra poco tempo come annuncia la stessa Castagnoli da Singapore:
“Serve un numero alto di persone con trial clinici affidabili”, racconta Castagnoli. “Già entro 6 mesi, quindi a settembre, speriamo di aver messo in luce il marker che ci serve. Siamo ottimisti: gli italiani hanno la creatività nei geni, e in questo campo, come nella Formula Uno, conta arrivare primi”, conclude Paola Castagnoli.
Valeria Santucci
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3 Commenti: “Gravidanza, addio amniocentesi: basterà un esame del sangue”