Ultimo aggiornamento 17 Dicembre 2021 - 13:38
Gen 19, 2020 Redazione Salute 0
Sono circa 90mila i pugliesi che da novembre ad oggi si sono ammalati, ma il picco è previsto tra la fine di gennaio e la prima settimana di febbraio
Brusco aumento dei casi di influenza in Italia. Ad indicarlo è il bollettino di sorveglianza Influnet dell’Istituto Superiore di Sanità. Solo nella seconda settimana del 2020 sono stati 374.000 le persone a letto per un totale, da metà ottobre, di circa 2.268.000 di casi. La Puglia fa registrare il primo caso grave della stagione: un bambino di 12 anni.
Stando alle prime informazioni, il dodicenne è ricoverato al pediatrico. Il bambino non è vaccinato e ha anche altre patologie.
Secondo i dati Influnet, sono circa 90mila i pugliesi che da novembre ad oggi si sono ammalati. Dopo il lieve calo dovuto alla chiusura delle scuole per le festività natalizie, quindi, il numero dei contagi influenzali continua a salire.
Un sensibile aumento c’è stato soprattutto nella seconda settimana del 2020, soprattutto nei giovani adulti e nei bambini sotto i 5 anni. Il picco però è previsto tra la fine di gennaio e la prima settimana di febbraio. I dati comunque sono in linea con quella della scorsa stagione influenzale 2018-2019.
L’influenza di stagione può essere confusa con altri malesseri parainfluenzali. Il Ministero della Salute indica i sintomi tipici della sindrome influenzale: “Insorgenza improvvisa di febbre alta, tosse e dolori muscolari. Altri sintomi comuni includono mal di testa, brividi, perdita di appetito, affaticamento e mal di gola. Possono verificarsi anche nausea, vomito e diarrea, specialmente nei bambini. La maggior parte delle persone guarisce in una settimana o dieci giorni, ma alcuni soggetti (quelli di 65 anni e oltre, bambini piccoli e adulti e bambini con patologie croniche), sono a maggior rischio di complicanze più gravi o peggioramento della loro condizione di base”.
Il portale del Ministero ricorda inoltre le misure per prevenire l’influenza: “La misura più efficace, sia per il singolo che per la collettività, è la vaccinazione”. Oltre alla vaccinazione, si raccomandano anche “misure di protezione personali non farmacologiche, utili per ridurre la trasmissione del virus dell’influenza: l’igiene respiratoria (contenimento della diffusione derivante da starnuti e colpi di tosse con la protezione della mano o di un fazzoletto) e il lavaggio frequente e accurato delle mani”.
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