Ultimo aggiornamento 17 Dicembre 2021 - 13:38
Feb 13, 2014 Redazione Spettacolo 0
Per tutti un simbolo d’amore, di dolcezza, di romanticismo. E’ il protagonista di ogni storia d’amore, un biglietto che leggiamo curiosi, che lasciamo tra le pagine di un diario o di un libro o che mettiamo in tasca per poi ritrovarlo dopo anni. Tutto questo è il Bacio Perugina.
E’ dedicata a lui la mostra che si terra a Roma, dal 12 febbraio al 23 marzo 2014, dalle ore 9.30 alle 19.30, al complesso del Vittoriano. Un’occasione per celebrare il cioccolatino più conosciuto al mondo, ma anche per far conoscere l’evoluzione che il cioccolatino ha avuto riuscendo ad entrare anche nella storia d’Italia con un romanticismo inaspettato.
La mostra nasce anche per presentare la campagna “Autografi d’Amore”, in collaborazione con Agire, (Agenzia Italiana Risposta Emergenze) che vede protagonisti artisti italiani del calibro di Alessandro Siani, Beppe Fiorello, Claudio Amendola, Francesca Neri, Ficarra&Picone, Vincenzo Salemme, Claudia Gerini, Margherita Buy, Anna Valle, lo chef Alessandro Borghese, Nicoletta Romanoff, Benedetta Parodi, e Neri Parenti. Tutti, In qualità di speciali “cupido”, hanno donato emozionanti pensieri d’amore che, scritti sui mitici cartigli, entrano a far parte dell’edizione limitata di Baci Perugina, dedicata al San Valentino. Tutto questo per sostenere “Data4Life”, progetto che mira a ottimizzare le risorse in casi di emergenze.
Era il 1922 quando Luisa Spagnoli (sì, proprio la donna che ha dato vita al noto marchio di abbigliamento), moglie di Annibale Spagnoli, aiutando il marito in fabbrica, notò che durante la lavorazione dei cioccolatini venivano buttati via chili di briciole di nocciole. Da qui la sua idea di utilizzare quella granella di nocciola impastandola, aggiungendovi una nocciola intera e ricoprendola con il cioccolato. Il risultato fu uno strano cioccolatino tempestato di frammenti di nocciole, dalla forma simile alla nocca di una mano che gli fece “meritare” il nome di “Cazzotto”.
Il vero Bacio però non era ancora nato. Sarà necessario il contributo di altri due personaggi per far entrare il cioccolatino prima nella Storia e poi nella Leggenda. Il primo fu Giovanni Buitoni.
“Come avrebbe potuto un cliente – raccontò lo stesso Giovanni Buitoni – entrare in un negozio e chiedere, magari ad una graziosa venditrice, ‘Per favore, un cazzotto?’Tolsi il cartello e ne misi uno nuovo ‘Baci Perugina”.
Nasceva così il “Bacio Perugina” che divenne il simbolo per eccellenza del pensiero affettuoso. Il secondo fu l’Art Director di casa Perugina, il futurista Federic Seneca a cui venne affidata l’immagine del Bacio italiano più famoso al mondo: fu lui a ideare l’incarto color argento e le scritte blu, il cartiglio con la frase d’amore, la confezione con i due amanti che si baciano ispirati al dipinto di Hayez “Il Bacio”.
E fu da questa idea che il cioccolato Made in Italy segnò inesorabilmente il suo legame con la festa degli innamorati, un regalo così piccolo, ma così pieno di dolcezza non solo per il palato.
Valeria Santucci
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