Ultimo aggiornamento 17 Dicembre 2021 - 13:38
Feb 12, 2014 Redazione Spettacolo 0
Clooney sbarca a Berlino con il suo nuovo film fuori concorso “Monuments Men”. Adattamento dell’omonimo libro di Robert Edsel, il film che sarà nelle sale italiane il 13 febbraio con la Fox, racconta il difficile rapporto esistente tra arte e guerra.
Per comprendere il film, è necessario capire chi sono i Monuments Men, vale a dire “gli uomini della Monumenti” un gruppo di soldati che, a dispetto dell’età e della forma fisica, si arruolarono dal 1943 al 1951 nella Mfaa (Monuments, fine arts and archives), la sezione monumenti, belle arti e archivio dell’esercito di Roosevelt.
I Monuments Men avevano una missione importante: proteggere musei, piazze e chiese dai bombardamenti europei e dalla furia della distruzione nazista. A loro spettava anche il compito di ritrovare opere d’arte razziate e nascoste in luoghi impensabili come miniere o castelli inaccessibili. In sostanza dovevano preservare l’arte.
L’interesse a raccontare questa storia realmente accaduta nasce in Clooney, per questo film in veste di regista, sceneggiatore, produttore e attore, dal fatto “che ci sono in fondo cose che nessuno conosce e che ci sono stati dei professori, non più giovani, che hanno messo in gioco la loro vita per salvare un’opera d’arte”.
Loro hanno creduto e combattuto per distruggere i piani di Hitler perché credono in una cosa prima di tutto:
“Puoi distruggere un’intera generazione, bruciare le loro case e troveranno una via di ritorno. Ma se distruggi la loro storia, la loro cultura é come se non fossero mai esistiti ed é per questo che combatterono”.
E se il nome di Hitler può rievocare un passato ormai lontano, non può dirsi la stessa cosa per tutta l’arte che ancora si sta perdendo a causa di guerre e devastazioni dei giorni nostri. E’ il caso della Siria, crocevia tra Oriente e Occidente, dove a pagare per l’orrore della guerra, infatti, non solo è la popolazione civile, ma anche il consistente patrimonio culturale fatto di 10 mila monumenti, siti, centri storici, opere d’arte.
Il grido di allarme per salvare tutto questo in Siria parte proprio dall’Italia. Una campagna, questa, che parte da Francesco Rutelli, ex sindaco di Roma e Ministro dei beni Culturali, e Paolo Matthiae, esponente di ruolo degli archeologi italiani che operano in Siria. Per questo, al fine di sensibilizzare il pubblico alla Casa del Cinema di Roma, durante l’anteprima del film con George Clooney e Matt Damon “Monuments Men”, sarà messo in onda un video diretto dal giovane regista Matteo Barzini con musiche di Ennio Morricone, che rappresenterà immagini vere di architetture e luoghi caduti sotto gli attacchi e i bombardamenti.
Valeria Santucci
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