Ultimo aggiornamento 17 Dicembre 2021 - 13:38
Feb 12, 2014 Redazione Spettacolo 0
“Supercalifagilistic-espiralidoso, anche se ti sembra che abbiamo uno suono spaventoso se lo dici forte avrai un successo strepitoso…”. Chi da bambino non ha canticchiato questa canzoncina che tanta fortuna ha portato alla favola di una tata magica, troppo perfetta per essere vera. Una favola che nel 1964 fa divenne un film di grande successo: Mary Poppins, un mito che torna a vivere oggi, dopo 50 anni, con il film “Saving Mr. Banks”.
La pellicola targata Disney, che arriverà nelle nostre sale il 20 febbraio, è dedicata soprattutto ad un pubblico adulto, anche se quel pubblico non è fatto altro che da bambini cresciuti perché narra la realizzazione di una favola che tutti avremmo voluto vivere.
Era il 1961 quando il creatore di sogni Walt Disney e la diffidente autrice di Mary Poppins, , si incontrarono e scontrarono: lui combattè per ottenere i diritti cinematografici della Tata che con lo schioccare delle dita sistema la camera di due ragazzi in men che non si dica. Da questo incontro i due arrivarono quasi ad un punto d’ incontro.
Gli scontri di Pamela Lyndon Travers non toccavano solo Walt, ma anche sceneggiatori e compositori da lei odiatissimi: diatribe su ogni personaggio, ogni attore, ogni episodio, ogni sbucare di cartone animato, ogni maledetta canzone che la signora giudicava orribile e disdicevole e che poi segnò la fortuna di tutti.
La prima di “Mary Poppins” fu fissata per il 27 agosto del 1964: Walt Disney non aveva nessuna intenzione di invitare la signora Travers, temendo le sue escandescenze. Ma lei ci teneva troppo e gli mandò un telegramma per annunciargli che lei ci sarebbe stata e che per questo doveva essere disponibile una poltrona. Walt cedette, Pamela si lasciò incantare da tutto: gli effetti speciali, le canzoni, gli interpreti, i cartoon, il technicolor. Alla fine scoppiò a piangere, travolta dalla commozione. E non importa se sullo schermo nei titoli di testa, il suo nome, piccolissimo (P.L. Travers), era attribuito a un “consulente”, e se solo alla fine una microscritta diceva seccamente “basato sulle storie di P.L. Travers”.
“Saving Mr. Banks” ha la regia di John Lee Hancock e ha per protagonisti un amabile Tom Hanks e una meravigliosamente antipatica Emma Thompson. Per dare un senso al suo caratteraccio, una serie di flashback racconta l’infanzia di Pamela vissuta nel Queensland quando era innamorata del papà inetto e alcolista (Colin Farrell), morto quando lei aveva otto anni.
Disney ci stupisce ancora una volta, riportando sullo schermo il dietro le quinte di una favola che può avere anche un punto di vista molto attuale: il ruolo delle tate che per molti bambini significa affetto.
Valeria Santucci
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