Ultimo aggiornamento 17 Dicembre 2021 - 13:38
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Calci e schiaffi ai carabinieri: in manette calciatore del Foggia Pompilio
Violenza e resistenza a pubblico ufficiale, violazione di domicilio, lesioni personali e oltraggio a pubblico ufficiale. Queste le pesanti accuse che pendono sul calciatore del Foggia, ma di proprietà del Varese, Luca Pompilio, ora agli arresti domiciliari su ordine della Procura di Foggia.
La vicenda risale alla sera dello scorso 5 maggio quando una pattuglia dei carabinieri intervenne per liberare un appartamento nel rione Candelaro a Foggia, dove vive anche Pompilio, occupato abusivamente da due donne, di cui una in stato di gravidanza. A chiamare i militari erano stai i proprietari di quell’immobile che non riuscivano più ad entrare. In loro assenza, infatti, quelle due donne si erano stabilite nella loro casa forzando la porta di ingresso. A respingere l’invito delle forze dell’ordine a lasciare quell’abitazione, insieme alle donne, c’erano almeno 15 persone, tra cui parenti, amici e conoscenti.
Il gruppo avrebbe aggredito i militari con calci e spintoni e tra gli aggressori i carabinieri hanno riconosciuto Luca Pompilio, l’attaccante varesino ventenne ora in prestito al Foggia in Lega Pro e calciatore nella nazionale under 20 anni. Oltre a lui, ai domiciliari è finito anche un suo concittadino 31enne Domenico Aprile. Per la Procura i due avrebbero schiaffeggiato e preso a calci i militari in servizio.
Sono in molti ora a sperare che la vicenda non comprometta il promettente futuro calcistico del calciatore, nominato “il nuovo Cassano” per la sua tecnica in campo ma anche per il suo profilo di gioco. Un commento arriva da Giorgio Scapini responsabile del settore giovanile del Varese:
“Luca è un bravo ragazzo che ha purtroppo alcune frequentazioni negative. La sua famiglia, ottime persone che ho conosciuto personalmente – aggiunge Scapini – scelsero Varese non solo per questioni tecniche ma anche per… allontanarlo da situazioni difficili, da eventuali conoscenze per lui non positive. La speranza di tutti è che la questione si risolva: Luca è uno di noi, gli vogliamo bene”.
La Redazione
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