Ultimo aggiornamento 17 Dicembre 2021 - 13:38
Nov 29, 2016 Redazione Sport 0
Dura presa di posizione della società calcistica di Bisceglie: “Episodio di razzismo”. Ma la dirigenza del Carpino non ci sta
Il match tra Carpino e Bisceglie, giocato domenica 27 novembre nel campo sportivo del comune garganico e valevole per l’ottava giornata del campionato di Seconda Categoria, si chiude nella violenza. A denunciare l’episodio è il Don Uva Calcio 1971, la società calcistica biscegliese che in una nota parla di vergogna, incredulità e sdegno che “annebbiano tutto quello che di positivo può dare lo sport”.
Tutto è iniziato con il gol del pareggio all’85’ segnato da Foday Trawally, calciatore di colore del club biscegliese, ospite nel centro di accoglienza di Bisceglie. Quella rete segna il 2 a 2 della partita ed è anche la prima doppietta firmata dal ragazzo proveniente dal Gambia col sogno di giocare in Italia. A far passare Don Uva in vantaggio è infatti lo stesso Trawally al 20’. Dopo due minuti arriva il pareggio con il gol del Carpino grazie a un volèe di Davide La Torre. La squadra foggiana passa poi in vantaggio con un bel calcio di Antonio Del Conte.
Con il pareggio del Don Uva grazie al gol di testa del nordafricano tutto precipita. Il ragazzo va ad esultare sotto la tribuna, per condividere la sua felicità con l’amico Salif. “Da quel momento in poi – riferisce il club biscegliese – cori razzisti e bagarre sia in campo che in gradinata, dove un gruppo della tifoseria accerchia e aggredisce Salif. L’arbitro perde completamente la bussola dell’incontro e concede ai padroni di casa un rigore molto dubbio, fallito da La Torre”.
La partita finisce 2 a 2 ma “si chiude nel più becero dei modi” come riferisce la dirigenza del Bisceglie: “Non servono altre parole per descrivere l’accaduto, eccetto rimarcare quanto purtroppo siamo indietro nel percorso d’integrazione. Talmente indietro da perdere anche quell’innato senso d’umanità che dovrebbe appartenere a ognuno”.
La dirigenza del Carpino però si difende: “Qui da noi vivono centinaia di extracomunitari, siamo stati definiti paese dell’integrazione – racconta Michele Giurlo, dirigente della squadra – e le accuse di razzismo ci offendono nel profondo del cuore. Oltre a festeggiare il gol con il suo amico, Trawaly ha anche provocato il pubblico. E questo non si fa, che tu sia bianco, nero o rosso”.
È lì che secondo il club garganico la situazione sarebbe degenerata: “E’ volata qualche offesa – prosegue Giurlo – e l’amico del centravanti è sbottato dicendo: ‘Siete tutti bastardi’. Per questo un suo vicino di posto lo ha spinto. Ci siamo scusati per l’accaduto, in particolare con la signora presente fra gli accompagnatori del Don Uva Calcio. Ma non ci sentiamo razzisti né violenti. Lo scorso anno abbiamo vinto la Coppa Disciplina in Terza categoria. E di solito con le squadre avversarie abbiamo anche il terzo tempo”. (Foto: Asd Don Uva Calcio)
La Redazione
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