Ultimo aggiornamento 17 Dicembre 2021 - 13:38
Ott 06, 2014 Redazione Attualità 0
A Foggia il coraggio è donna. Lo dicono i numeri della sua associazione antiracket appena nata: 10 dei suoi 16 membri sono donne.
Intitolata alla memoria di ‘Giovanni Panunzio’, l’imprenditore foggiano che pagò con la vita l’aver denunciato alla magistratura i suoi taglieggiatori, l’associazione è stata presentata oggi alla presenza del viceministro dell’Interno, Filippo Bubbico, e dei massimi rappresentanti delle forze dell’ordine, della magistratura intervenuti in Prefettura e dei vertici della Direzione distrettuale antimafia.
L’associazione, per la quale è stato determinante il lavoro del presidente nazionale della Fai (Federazione associazioni antiracket), Tano Grasso, e del prefetto, Maria Luisia Latella, nasce grazie ad un gruppo di piccoli commercianti, artigiani e giovani imprenditori che hanno deciso di ribellarsi alla consolidata prassi del pizzo, dell’estorsione e del taglieggiamento.
È donna anche il Presidente dell’associazione, Cristina Cucci, titolare di un’azienda che si occupa di Wedding Event Planner e vittima di un tentativo di estorsione che fallì grazie al suo coraggio di parlare.
“C’è un detto famoso ‘Fuggi da Foggia’ che noi vogliamo smentire. Non dobbiamo più fuggire, dobbiamo avere la volontà di essere parte attiva di questa realtà. Noi come associazione e voi come cittadini. Insieme”.
A darle forza la voce di un’altra donna, Vittoria Vecera, presidente dell’associazione antiracket di Vieste, la prima a nascere in Capitanata:
“Due anni fa come imprenditori dovevamo decidere se continuare a cedere, se continuare a stare sotto lo schiaffo o essere imprenditori liberi e dignitosi. Abbiamo scelto la seconda strada”.
Grandi assenti tra i componenti dell’associazione, come fa notare Tano Grasso, gli imprenditori edili, coloro che più di altri sono vittime dei taglieggiatori:
“E’ vero non ci sono imprenditori edili, non c’è stata al momento risposta ma sono fiducioso– conferma Tano Grasso – Ed è necessario lavorare in questo senso perché a Foggia il problema in assoluto più importante, il campo strategico entro il quale dobbiamo agire è proprio quello dell’edilizia dove è forte l’acquiescenza alla criminalità”.
Ad intervenire durante la presentazione anche il sottosegretario alle riforme e ai rapporti con il parlamento, Ivan Scalfarotto, il prefetto Sante Giuffrè, magistrati, istituzioni come il Comune di Foggia, enti come la Camera di commercio e Fondazione antiusura e associazioni, come Libera.
Per il viceministro Bubbico, le imprese, i cittadini devono essere sostenuti convincendoli che l’economia legale consente di crescere, di garantire lo sviluppo dei nostri territori:
“Noi dobbiamo lavorare – ha ripreso Bubbico – perché cresca la consapevolezza che agire nel rispetto della legalità conviene e lo Stato è pronto a sostenere ogni sforzo per garantire la sicurezza dei cittadini e delle imprese, ma ciascuno di noi deve sentirsi responsabile, ciascuno deve fare la propria parte”. “Questo è il messaggio – ha concluso – che è necessario diffondere e gli esempi positivi, rappresentati dai territori che hanno deciso di liberarsi dal condizionamento criminale e mafioso, sono lì a testimoniare, appunto, di quanti spazi, di quanta opportunità, di quanta ricchezza è possibile generare, alimentando il ciclo legale dell’economia”.
La Redazione
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