Ultimo aggiornamento 17 Dicembre 2021 - 13:38
Ott 31, 2015 Redazione Attualità 0
E’ una sorta di social network che nasce anche per la commemorazione dei defunti
È iniziata proprio una nuova vita per Raffaele Sollecito, il giovane assolto in via definitiva per l’omicidio di Meredith Kercher. Il 31enne pugliese in un’intervista a “Il Corriere” ha raccontato di aver ricevuto 66mila euro dalla Regione Puglia per creare una start up che riguarda anche la commemorazione dei defunti.
“Ho vinto un bando della Regione Puglia per le nuove iniziative di impresa, riservato agli under 35 disoccupati. Avevo i requisiti. Me l’hanno comunicato dopo la sentenza di Cassazione. Mi danno 66 mila euro per tre anni, la metà a fondo perduto. Ho progettato un portale online con una App, una sorta di social network che nasce anche per la commemorazione dei defunti”.
Il progetto si chiama “Memories” e nasce da un’idea che Sollecito elaborò quando era nel carcere di Terni:
“Pensavo a mia madre: non poter andare sulla sua tomba, essere così lontano da lei mi faceva stare male”.
La start up, una società a responsabilità limitata semplificata che ha già una sede (a Giovinazzo, la cittadina in provincia di Bari in cui lui è cresciuto), sarà operativa a partire dai primi mesi del 2016, secondo i piani di Sollecito:
“Ho due stagisti del Politecnico di Bari per sviluppare il software. E assumerò due segretarie, anzi un maschio e una femmina. Se posso, metterò telecamere anche all’interno dell’ufficio e non solo all’esterno. Non voglio spiare i miei dipendenti, voglio solo che non capiti più quello che mi è successo, desidero avere prove certe”.
Le novità della vita di Sollecito non si limitano solo al lavoro. Il giovane si è anche iscritto al Partito dei Radicali Italiani e sabato parlerà del suo passato al Congresso a Chianciano:
“Mi sono iscritto al partito perché credo nelle loro battaglie e vorrei che non ci fossero altre vittime come me”.
I guai giudiziari per Sollecito sono durati 8 anni, ovvero dalla notte del 1° novembre 2007 in cui a Perugia, è stata uccisa la studentessa inglese 22enne Meredith Kercher. Da allora si sono succeduti continui ribaltamenti di sentenze per l’allora studente pugliese: nel 2008, insieme ad Amanda Knox, viene condannato con l’accusa di aver ucciso Meredith; nel 2011 viene assolto in appello, nel 2014 nuovamente condannato e nel marzo del 2015 assolto definitivamente in Cassazione.
“Non ho ancora chiesto il risarcimento, con i miei avvocati stiamo studiando il modo per far sì che chi ha sbagliato si assuma le sue responsabilità. Ho letto che avrei diritto a un risarcimento di 500 mila euro: questa cosa mi fa sorridere amaro, perché la mia famiglia tra legali e perizie ha speso più di un milione e 300 mila euro”.
La Redazione
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