Ultimo aggiornamento 16 Aprile 2021 - 16:01
Ago 03, 2015 Redazione Cronaca 0
L’esponente di spicco della criminalità locale e già luogotenente del boss Angelo Notarangelo, aveva dato all’insospettabile ex guardia giurata il compito di custodire l’arsenale.
Sarebbe stato lui, Marco Raduano, 32enne di Vieste, ritenuto esponente delle criminalità organizzata, a dare il compito a Matteo Dies, l’insospettabile ex guardia giurata 43enne, di custodire il grosso arsenale sequestrato lo scorso 20 giugno a Vieste.
Questa la principale accusa che ha portato all’arresto, su provvedimento del gip di Foggia Armando Dello Iacovo, richiesta dal pm Antonio Laronga, del sorvegliato speciale, detto “Marco pallone”, già luogotenente del boss Angelo Notarangelo, “cintaridd”, ucciso lo scorso gennaio a Vieste.
Marco Raduano però, nonostante la sua giovane età, annovera un corposo curriculum delinquenziale, che va da reati contro il patrimonio, quali furto, ricettazione e riciclaggio a più importanti reati contro la persona, quali rapina e tentato omicidio, a cui si aggiungono i pregiudizi di Polizia e condanne in materia di stupefacenti non mancano neppure numerosi.
Accusato ora di detenzione e ricettazione di armi, Raduano è stato posto agli arresti domiciliari a seguito dell’attività investigativa condotta dagli agenti del Commissariato di Manfredonia e della Squadra Mobile della Questura di Foggia .
L’attività di indagini nei suoi confronti si è intensificata dopo l’arresto, avvenuto lo scorso 20 giugno, di Matteo Dies, l’ex guardia giurata di un noto istituto di vigilanza locale, che nella sua abitazione di via Dante Alighieri 35 a Vieste custodiva un vero e proprio arsenale che, sin da subito, è apparso direttamente riferibile ai clan di criminalità organizzata operanti nella cittadina garganica e nelle zone limitrofe.
All’interno di un box annesso all’abitazione dell’uomo, infatti, erano stati trovati armi tra cui mitra, fucili automatici di precisione dotati di sofisticati cannocchiali, fucili a pompa, pistole e munizioni di ogni genere e calibro, silenziatori, passamontagna e ricetrasmittenti. A fare da guardia all’arsenale di armi abusivi anche un pericoloso boa conscrictor.
Le indagini hanno permesso di ricondurre la disponibilità dell’arsenale a Raduano, che tra l’altro per diverso tempo ha mantenuto la sua residenza nello stesso stabile di via Dante Alighieri civico 135, a Vieste.
La Redazione
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