Ultimo aggiornamento 17 Dicembre 2021 - 13:38
Ott 13, 2015 Redazione Cronaca 0
L’indagato ancora in libertà è gravemente indiziato per il tentato furto alla banca Monte Paschi, per furti in villaggi, residence e campeggi di Vieste, detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, porto e detenzione illegale di armi.
Spaccio di sostanze stupefacenti, tentato furto ai danni di una banca, porto e detenzione illegale di armi. Questi i presunti reati che hanno portato all’arresto a Vieste di quattro soggetti ritenuti i “soldati” del boss Notarangelo, ucciso a gennaio del 2015, e attualmente vicini a Marco Raduano, erede naturale di “Cintaridd”. Un quinto indagato è tuttora ricercato.
I Carabinieri del Comando Provinciale di Foggia hanno dato esecuzione a quattro misure cautelari agli arresti domiciliari nei confronti di Antonio Carpano, 32 anni, Davide Carpano, 24 anni, Matteo Coppola, 29 anni e Vincenzo Langi, 37 anni.
A far scattare i provvedimenti restrittivi dell’Autorità Giudiziaria sono stati gli esiti delle indagini condotte dal Reparto Operativo – Nucleo Investigativo che hanno portato a galla gravi indizi di colpevolezza a carico dei cinque indagati. Alla base dell’operazione le indagini per il duplice omicidio dei fratelli Piscopo del 2010, ad oggi irrisolto, durante le quali sono spuntate alcune intercettazioni molto sospette.
Quasi 200 gli episodi di spaccio di droga registrati in soli 4 mesi nel centro storico di Vieste. Stando alle indagini, era Davide Carpano a gestire la fiorente attività aiutato dal cugino Antonio Carpano e in alcuni casi da Matteo Coppola. Davide Carpano inoltre sarebbe risultato detentore di varie armi, in particolare di una 357 magnum e di una mitraglietta.
Anche il tentato furto alla banca Monte dei Paschi a Vieste, secondo le indagini vede coinvolto Davide Carpano che secondo le indagini avrebbe agito insieme all’indagato attualmente latitante. Sarebbero stati i due infatti, indossando un passamontagna, a scardinare con un piede di porco ed un flessibile la porta di accesso della banca e a tentare di aprire la cassaforte del bancomat per poi fuggire vedendo arrivare un’autovettura della vigilanza.
L’indagato ancora in libertà, oltre che per il tentato furto alla banca, è indiziato per alcuni furti compiuti in villaggi, residence e campeggi del Gargano. Secondo le indagini infatti l’uomo insieme ad altri complici eseguiva prima dei sopralluoghi per scegliere i suoi obiettivi e poi metteva a segno i suoi colpi rubando ai danni di molti turisti gioielli, orologi, fotocamere, pc e vestiti che poi piazzava nel mercato della merce rubata. Lo stesso, infine, è ritenuto responsabile del reato di detenzione ai fini di spaccio di hashish e marijuana e, in concorso con Vincenzo Langi, di porto e detenzione illegale di due pistole.
La Redazione
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