Ultimo aggiornamento 17 Dicembre 2021 - 13:38
Feb 28, 2017 Redazione Cronaca 0
Il 34enne di Vieste non è destinatario di ulteriori misure cautelari, ma la sua scomparsa fa discutere
Nel bel mezzo della guerra di mafia garganica svanisce nel nulla uno degli esponenti di spicco della criminalità nel Gargano: Marco Raduano, 34enne di Vieste, alias ‘Pallone’.
L’ex braccio destro di Angelo “cintaridd” Notarangelo (il boss morto ammazzato nel gennaio del 2015, esattamente come il fratello Onofrio, freddato lo scorso 28 gennaio) è stato scarcerato la sera di lunedì 6 febbraio, a seguito della sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Bari. Da allora però risulta irreperibile.
Raduano è un uomo libero, non essendo destinatario di ulteriori misure cautelari, ma la sua scomparsa fa discutere. Per questo i carabinieri del Comando provinciale di Foggia lo stanno cercando.
“Pallone” ha fatto perdere le sue tracce proprio mentre a Vieste è in atto l’ennesima guerra di mafia dopo gli omicidi dei due Vescera, entrambi sodali di Raduano e di Onofrio Notaragelo, fratello di “cintaridd”. La faida in atto, per il controllo del territorio (in particolar modo per il traffico di droga), vedrebbe contrapposti il gruppo Raduano e quello dei Notarangelo. Non è escluso che Raduano sia scomparso perché teme per la sua vita.
Il suo legale, l’avv. Francesco Santangelo ha spiegato che “Raduano non è sparito dalla circolazione, ma non vuole essere risottoposto alla sorveglianza speciale che gli fu applicata anni fa dall’ufficio misure di prevenzione del Tribunale di Foggia, in seguito al suo coinvolgimento nel cosiddetto ‘processo Medioevo’: nel momento in cui è stato scarcerato a inizio mese dopo essere stato assolto per una vicenda di detenzione illegale di armi, i carabinieri lo cercano per rinotificargli la sorveglianza speciale: ha ancora poco più di un anno di misura di prevenzione. Misura di prevenzione che però non è più automaticamente applicabile perché una recente sentenza della Corte Costituzionale ha stabilito che la pericolosità sociale dell’individuo, presupposto per l’applicazione della sorveglianza speciale, deve essere rivalutata una volta cessato il periodo di detenzione. Ritengo quindi che debba essere fissata una nuova udienza davanti a giudici dell’ufficio misure di prevenzione del Tribunale di Foggia per rivalutare la posizione di Raduano e decidere solo dopo aver valutato i nuovi fatti e ascoltato le ragioni della difesa se applicare o meno la misura”.
La Redazione
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