Ultimo aggiornamento 17 Dicembre 2021 - 13:38
Mar 06, 2018 Redazione Cronaca 0
A poche ore dal ritrovamento di ossa umane in una gravina a Vieste, un’altra macabra scoperta ad opera dei Carabinieri Cacciatori
Un altro macabro ritrovamento nel Gargano ad opera dei Carabinieri Cacciatori. A poche ore dalla scoperta di resti umani in fondo ad una gravina situata a Vieste, un analogo rinvenimento è stato fatto nella mattina di sabato scorso sempre nel territorio dello stesso Comune.
Nuove ossa umane sono state trovate dai Carabinieri Cacciatori degli Squadroni di Calabria e Sicilia, impegnati insieme a quelli di Sardegna in un certosino lavoro di censimento, georeferenziazione e ispezione degli anfratti naturali che caratterizzano il Gargano.
La nuova scoperta shock è stata fatta in località “Paradiso selvaggio”, a circa 10 km a Sud di Vieste, dove i militari hanno trovato le ossa di un piede. Anche questa volta i resti umani si trovavano sul fondo di una gravina, ad una profondità di circa sei metri.
Nello specifico i militari hanno trovato un paio di vecchi stivali di gomma, del tipo di quelli generalmente usati per portare al pascolo e governare greggi e armenti, uno ormai quasi completamente disfatto, l’altro quasi integro. E proprio all’interno di quest’ultimo c’erano le falangi di un piede. Le condizioni di quanto ritrovato fanno inevitabilmente pensare che fossero là da tempo.
L’attività dei Carabinieri Cacciatori, i quali stanno “preparando il terreno” ai colleghi che ormai a breve si stanzieranno definitivamente sul promontorio, sta un po’ alla volta costringendo il Gargano a restituire i corpi delle tante vittime di “lupara bianca” che, negli ultimi decenni, hanno accompagnato il radicamento della criminalità organizzata in territori meravigliosi come quelli di Vieste stessa, Mattinata e Monte Sant’Angelo, ma non solo, mettendone a gravissimo rischio ogni forma di vero sviluppo.
Anche questi ultimi resti rinvenuti saranno inviati al RIS di Roma, per gli accertamenti tecnici finalizzati a identificare un’altra vittima della criminalità organizzata locale.
La vittima potrebbe essere l’allevatore 41enne Francesco Libergolis, nipote del boss Ciccillo Libergolis, appartenente alla nota famiglia di Monte Sant’Angelo coinvolta in una sanguinosa faida che per anni ha disseminato di morti e feriti quegli splendidi territori. Di lui non si hanno più tracce da giugno del 2011. Un mese dopo la sua scomparsa, proprio nella località “Paradiso Selvaggio” a Vieste, venne ritrovata la sua Fiat Punto.
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