Ultimo aggiornamento 24 Gennaio 2021 - 14:51
Apr 18, 2018 Redazione Cronaca 0
I giovani arrestati sono stati inquadrati dagli inquirenti nel cosiddetto ‘Gruppo Perna’ del clan Notarangelo
Alle prime ore di oggi, nel territorio di Monte Sant’Angelo e Manfredonia, i Carabinieri della Compagnia di Manfredonia – coadiuvati dai Cacciatori degli Squadroni Eliportati di “Calabria”, “Sicilia” e “Sardegna” e con l’ausilio del 6° Nucleo Elicotteri di Bari – hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di tre persone (due colpite da misura in carcere e una in regime di arresti domiciliari).
I tre sono ritenuti responsabili a vario titolo e in concorso tra loro dei reati di detenzione e porto illegale di armi comuni da sparo, ricettazione, favoreggiamento reale e personale. Ad uno di loro viene contestato anche il reato di rapina aggravata in concorso con altra persona già colpita da precedente misura cautelare. L’operazione di servizio ha interessato diverse decine di Carabinieri che hanno contestualmente eseguito numerose perquisizioni in tutta l’area garganica.
Il provvedimento, emesso dal GIP di Foggia su richiesta della Procura della Repubblica ha interessato Tommaso Tomaiuolo, 22enne di Manfredonia, Michele Vairo, 20enne sempre di Manfredonia e Raffaele Quitadamo, 25enne di Monte Sant’Angelo.
Le indagini sono state incentrate sul gruppo di giovani, di cui fanno parte i tre arrestati, ritenuti responsabili di una serie di furti e rapine che sono avvenuti di recente a Manfredonia (lo scorso 9 marzo sono stati arrestati in flagranza di reato proprio per un tentato furto in un’abitazione del centro sipontino i tre odierni indagati unitamente ad altri due complici).
Non solo. Proprio dalle numerose attività in corso, infatti, nella tarda serata del 7 marzo 2018, i militari hanno percepito che Tomaiuolo di lì a poco avrebbe dovuto compiere qualcosa di molto grave nella zona di Vieste. Per tale ragione, d’intesa con il Pubblico Ministero titolare del procedimento, i Carabinieri hanno predisposto immediatamente una serie di posti di controllo lungo il percorso. In Vieste, all’altezza del Lungomare Mattei, è stato fermato e controllato il veicolo sul quale viaggiavano Tomaiuolo e Vairo che, sottoposti a perquisizione personale e veicolare, sono stati trovati in possesso di cinque proiettili cal. 7,65 e un proiettile cal. 9. Gli accertamenti successivi hanno consentito di appurare che i due giovani, resisi conto del posto di controllo e della possibilità di essere fermati, si sono liberati delle due pistole lanciandole dal finestrino, con la chiara intenzione di procedere successivamente al loro recupero, cosa che effettivamente hanno provato a fare con l’aiuto di Raffaele Quitadamo. Le armi, invece, sono state trovate dai Carabinieri di Manfredonia unitamente ai Cacciatori di Calabria e Sicilia dopo un accurato rastrellamento. Si trattava di due pistole semiautomatiche marca Beretta, cal. 9 e cal. 7,65, entrambe con matricola abrasa, perfettamente funzionanti, cariche di otto cartucce e con il “colpo in canna”.
I giovani arrestati sono stati inquadrati dagli inquirenti nel cosiddetto ‘Gruppo Perna’ del clan Notarangelo, poichè guidati da Girolamo Perna.
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