Ultimo aggiornamento 17 Dicembre 2021 - 13:38
Apr 30, 2018 Redazione Cronaca 0
Raduano si è visto notificare in carcere una specifica ordinanza di custodia cautelare per una violazione riscontrata lo scorso 21 marzo, proprio quando rimase vittima di agguato a Vieste. Intanto nella cittadina garganica il Comandante Provinciale, Col. Marco Aquilio, fa il punto della situazione e ricorda l’arrivo imminente dei Cacciatori di Puglia
A pochi giorni dal suo arresto, il pluripregiudicato di Vieste Marco Raduano, è stato destinatario di una nuova ordinanza di custodia cautelare in carcere, notificata dai Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Foggia della Tenenza di Vieste, anche questa per la violazione degli obblighi della misura di prevenzione della sorveglianza speciale di P.S. cui era sottoposto.
Il 34enne, noto anche come “Marco Pallone” o “Faccia d’angelo”, ex braccio destro del boss Angelo Notarangelo (ucciso a gennaio del 2015) e ritenuto oggi alla guida del gruppo criminale degli “scissionisti” nella guerra che sta insanguinando Vieste, avrebbe violato gli obblighi impostigli nella serata dello scorso 21 marzo, proprio quando era rimasto ferito da diversi colpi di arma da fuoco esplosigli contro con l’intenzione di ucciderlo.
In quella circostanza, infatti, nel corso di una perquisizione del garage in suo uso esclusivo, a pochi passi dal luogo dell’agguato che aveva appena subito, i Carabinieri avevano trovato e sequestrato una “katana”, ovvero la tipica sciabola giapponese, con la lama lunga 45 centimetri. Tra le varie prescrizioni previste dalla misura di prevenzione cui Raduano era sottoposto vi è, ovviamente, anche quella che vieta di possedere qualunque tipo di arma. La Procura della Repubblica di Foggia, sulla scorta dei precedenti e della conseguente pericolosità sociale del Raduano, aveva pertanto richiesto al GIP di intervenire con la misura cautelare ritenuta più idonea, cioè la più severa, che è quindi stata emessa proprio per gli stessi motivi sui quali si basava la richiesta.
I Carabinieri hanno quindi raggiunto Raduano nella Casa Circondariale di Foggia, dove è ristretto da giovedì scorso, notificandogli il nuovo provvedimento che ne rafforza la permanenza.
Il contrasto dell’Arma ai fenomeni criminali presenti a Vieste, comunque, non si ferma qui. Nella giornata di ieri il Comandante Provinciale, Col. Marco Aquilio, si è recato a Vieste proprio per verificare sul terreno la corretta attuazione delle disposizioni già impartite, trattenendosi poi a lungo, per alcune ore, con tutto il personale della Tenenza, delle Compagnie di Intervento Operativo e degli Squadroni Eliportati “Cacciatori” in rinforzo, e con quello dei reparti investigativi qui impegnati.
Dopo un articolato punto di situazione, si è passati alla pianificazione di più rispondenti strategie operative per il controllo del territorio, che, come già accennato, registra nuovi equilibri di forza, dovuti soprattutto ai duri colpi assestati dall’Arma dei Carabinieri ad entrambi gli schieramenti in lotta. Oltre ad un ulteriore rinforzo dei servizi di controllo del territorio, in particolare con le C.I.O. nel centro abitato, e con i “Cacciatori” nelle zone più periferiche, si è quindi trattato delle strategie investigative da realizzare, proprio per adeguarle ai nuovi equilibri criminali del territorio.
Gli arresti e i sequestri di armi e stupefacenti operati negli ultimi mesi, in particolare gli arresti di Gianluigi Troiano e Vincenzo Langi lo scorso 20 marzo per una tentata estorsione e quelli di Tommaso Tomaiuolo, Michele Vairo e Raffaele Quitadamo, lo scorso 18 aprile, per una serie di reati, tra i quali spiccava il porto di due pistole semiautomatiche, entrambe con i numeri di matricola abrasi e il colpo già armato in canna, che il precedente 7 marzo Tomaiuolo e Vairo hanno gettato alla vista di un posto di controllo dei Carabinieri, hanno infatti provocato degli autentici terremoti negli schieramenti contrapposti. In particolare, gli investigatori sono convinti di aver impedito, proprio con il recupero delle due pistole pronte a sparare, un ennesimo fatto di sangue.
Al termine di questa riunione il Comandante Provinciale si è poi incontrato anche con il Sindaco di Vieste, l’Avvocato Giuseppe Nobiletti, con il quale è stata fatta una profonda analisi di tutta la situazione, anche in vista dell’avvio, a questo punto prossimo, della stagione turistica. Il Colonnello, nel sottolineare che lo sforzo dell’Arma dei Carabinieri è completamente dedicato alla restituzione del territorio ai tanti cittadini onesti, per il recupero della piena dignità di una città di altissimo profilo, e non solo sotto l’aspetto culturale, paesaggistico e turistico, ha ricordato l’ormai imminente istituzione dello Squadrone Eliportato Cacciatori di Puglia, con base logistica in Jacotenente, a pochi minuti dalla città di Pizzomunno.
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