Ultimo aggiornamento 17 Dicembre 2021 - 13:38
Mag 05, 2018 Redazione Cronaca 0
Si riaprono le porte del carcere anche per Girolamo Perna, elemento di spicco dell’omonimo clan operante nel territorio
Nonostante il regime degli arresti domiciliari cui era sottoposto, incontrava regolarmente vari pregiudicati presso la propria abitazione. Si riaprono così le porte del carcere per Girolamo Perna, 27 enne, pregiudicato di Vieste ed elemento di spicco dell’omonimo clan operante nel territorio.
Nella giornata di ieri 4 maggio Perna è stato infatti destinatario di una misura di custodia cautelare in carcere eseguita dagli Agenti della Squadra Mobile della Questura di Foggia Gruppo Manfredonia, sotto il coordinamento della Procura della Repubblica di Foggia.
La pressante attività posta in essere dagli uomini della Polizia di Stato, sia sotto il profilo del controllo del territorio, con una costante presenza delle pattuglie dei Reparti Prevenzione Crimine, in attuazione di una progettualità del Questore della Provincia di Foggia finalizzata all’implementazione della già importante presenza delle Forze di Polizia sul comune garganico, recentemente teatro di efferati crimini, nonché l’attività di indagine capillare condotta dalla Squadra Mobile, hanno consentito di acclarare che Perna, nonostante il regime degli arresti domiciliari cui era stato sottoposto a seguito dell’arresto per porto e detenzione di arma clandestina, incontrava regolarmente presso la propria abitazione vari pregiudicati, venendo così di fatto vanificate le esigenze cautelari richiamate nel provvedimento della misura degli arresti domiciliari.
Gli elementi raccolti consentivano pertanto di richiedere all’A.G. l’inasprimento della misura cautelare con la sostituzione della misura domiciliare con quella restrittiva presso la Casa Circondariale di Foggia dove è stato condotto. Viene così inflitto dalla Polizia di Stato un altro duro colpo alla criminalità organizzata garganica.
Sfuggito alla morte in due attentati (uno il 28 settembre del 2016 e l’altro il 12 marzo del 2017), Perna è stato uno dei primi a finire nella rete delle forze dell’ordine, nell’ambito dei controlli sul territorio garganico disposto dal Governo dopo la strage di San Marco in Lamis dello scorso agosto. L’uomo infatti è stato arrestato lo scorso 14 agosto in seguito al ritrovamento da parte dei Cacciatori di Calabria, in un terreno di proprietà di un suo parente, di un fucile calibro 12 a canne mozze con due pallettoni in canna. L’arma era occultata sotto alcuni bancali in legno, a propria volta chiusa in una busta e poi inserita in un tubo in plastica. Secondo gli inquirenti quell’arma era di Perna.
Ma Girolamo Perna venne arrestato già nell’agosto del 2015 insieme a Giampiero Vescera e Marco Raduano per una rapina a Termoli a un tir carico di sigarette. Ancor prima venne coinvolto nell’operazione ‘I tre moschettieri’ del luglio 2012 accusato di estorsioni a imprenditori turistici viestani. In primo grado è stato condannato a cinque anni di reclusione.
Inizialmente Perna era ritenuto un fedelissimo del clan di Angelo Notarangelo, il boss garganico ucciso a gennaio del 2015 in un agguato. Poi venne considerato vicino agli “scissionisti” capeggiati da Marco Raduano. Attualmente invece farebbe parte di un gruppo criminale in guerra col gruppo rivale di Marco Raduano, il noto pluripregiudicato tornato in carcere solo qualche giorno fa.
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