Ultimo aggiornamento 17 Dicembre 2021 - 13:38
Gen 28, 2016 Redazione Economia 0
Il Consigliere regionale Giuseppe Turco: “La sentenza costituisce un importante precedente e aiuta gli operatori del settore. Ora gli enti locali facciano la loro parte con i rimborsi”.
“È una sentenza che costituisce un importante precedente e che aiuta gli operatori del settore. Ora gli enti locali facciano la loro parte con i rimborsi”. Esprime soddisfazione il Consigliere regionale de La Puglia con Emiliano, Giuseppe Turco, commentando la decisione della Commissione Tributaria Provinciale di Grosseto, che con sentenza n. 402 del 7/12/2015, ha accolto il ricorso presentato dal presidente di Confagricoltura Grosseto dichiarando illegittimo il pagamento dell’Imu agricola per l’anno 2014.
“Come è noto, il pagamento dell’Imu relativa al 2014 per i terreni agricoli venne disposta con D. L. n. 4 del 24 gennaio 2015 – spiega il consigliere tarantino Turco -. Ed è molto interessante un aspetto di questa vicenda: il ricorrente, nel ricorso, ha eccepito la violazione dell’articolo 3 dello Statuto del Contribuente, il quale dispone che “le disposizioni tributarie non hanno effetto retroattivo”. Tesi che è stata confermata dalla Commissione Tributaria di Grosseto accogliendo il ricorso e ordinando al Comune il rimborso della somma versata dal contribuente”.
“Ecco quindi che i prossimi passaggi presso gli enti locali sono fondamentali: allo stato attuale le aziende agricole, entro 48 mesi dal versamento, devono richiedere il rimborso ai Comuni i quali possono accogliere o non accogliere l’istanza in maniera palese o con il silenzio rifiuto. Nel primo caso ci sono 60 giorni per ricorrere alla Commissione Tributaria di competenza; nel secondo, il ricorso può essere presentato in qualsiasi momento, purché entro il termine prescrizionale del diritto alla restituzione che, in assenza di specifiche disposizioni, è quello di dieci anni. Onde evitare ai cittadini che per l’anno 2014 hanno versato l’Imu per i terreni agricoli di presentare istanze ai Comuni o, peggio, di presentare ricorsi alla Commissione Tributaria, con conseguente aggravio di spese per l’Ente, invito le amministrazioni comunali – conclude Turco – a prevedere nel bilancio 2016 le somme necessarie e ad effettuare i rimborsi di quanto illegittimamente riscosso. Ovviamente al netto dei ricorsi alla sentenza che ciascun Comune deciderà eventualmente di presentare”.
La Redazione
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