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Apr 28, 2017 Redazione Economia 0
Se non sarà sottoscritto un atto di convenzione comune da parte dei tre comuni garganici coinvolti, l’Ufficio Usi Civici della Regione Puglia non completerà l’istruttoria in termini positivi
Pescatori di Ischitella ancora intrappolati nella rete burocratica del regolamento per l’attività di pesca nel Lago di Varano. L’atteso tavolo inter istituzionale svoltosi lo scorso 26 aprile nella sede della Provincia di Foggia, alla presenza dell’assessore regionale all’Agricoltura, Leonardo Di Gioia, non ha liberato il comparto dall’impasse che sta bloccando l’attività nella laguna.
L’incontro era stato fissato in seguito allo stato di agitazione proclamato dagli operatori del settore a causa della mancata approvazione da parte della Regione Puglia del regolamento per l’uso civico di pesca redatto dal Responsabile del Settore III del Comune di Ischitella, l’ing. Giampiero Di Lella, e approvato dal commissario straordinario del Comune di Ischitella, il dott. Giuseppe Vivola, lo scorso 6 aprile.
Presenti all’appuntamento, oltre all’assessore Di Gioia, al dott. Vivola e all’ing. comunale Di Lella, anche il Dirigente sezione Usi Civici Regione Puglia, la dott.ssa Giovanna Labbate, il funzionario sezione Usi Civici Regione Puglia, arch. Giuseppe D’Arienzo, il Sindaco del Comune di Cagnano Varano, dott. Claudio Costanzucci e l’Assessore comunale di Cagnano Varano, Carla Coccia.
Ad introdurre i lavori è stato lo stesso Di Gioia che ha evidenziato la necessità di trovare una soluzione di regolamentazione condivisa tra i comuni di Ischitella, Cagnano Varano e Carpino, sottolineando la problematica dei pescatori di Ischitella derivante dalla mancata assegnazione degli specchi acquei entro i quali poter esercitare legittimamente e legalmente le attività di pesca e acquacoltura.
La dott.ssa Labbate ha preso atto della proposta di regolamentazione del diritto di uso civico di pesca pervenuta dal Comune di Ischitella (approvata con deliberazione n.36 del 06/04/2017) ponendo l’attenzione sul problema della promiscuità del Lago di Varano tra i tre comuni garganici. Una questione questa che però risulta già sciolta dal lontano 1811, come ha fatto notare l’ing. Di Lella, con la promulgazione di un’ordinanza del Commissario Ripartitore Biase Zurlo. Nell’ordinanza infatti è chiaramente fissato il limite di esercizio per ogni comune con riferimento a precisi toponimi ancora oggi in uso e coincidenti con i limiti amministrativi tra i comuni in corrispondenza della sponda del lago.
Ai funzionari regionali è stato così consegnato uno schema di convenzione da sottoscrivere dai tre comuni. Con la convenzione i tre enti sancirebbero che l’esercizio del diritto di uso civico di pesca è stato esercitato dai medesimi nell’ambito degli specchi acquei ricadenti nei rispettivi limiti amministrativi. Il Responsabile del Settore III del Comune di Ischitella, l’ing. Giampiero di Lella, si è anche offerto per adeguare il regolamento già redatto per il Comune di Ischitella anche al Comune di Cagnano Varano ed a quello di Carpino.
A sollevare i primi dubbi però è stato il sindaco di Cagnano Varano, Claudio Costanzucci, che ha sottolineato la mancata risposta da parte della Regione alle note inoltrate (oltre un anno fa) dal Comune di Cagnano Varano alle varie strutture regionali per ottenere chiarimenti in merito ai limiti e competenze oggi vigenti sul Lago di Varano.
I funzionari regionali hanno chiarito che nel Lago di Varano esistono dei diritti di uso civico di pesca che vanno regolamentati dai comuni, in forma possibilmente unitaria e che tali diritti prevalgono anche rispetto alla iscrizione del Lago come Demanio Statale.
Dall’incontro è emerso che il Lago di Varano pur essendo un demanio statale è interessato dalla presenza di diritti di uso civico di pesca in favore dei comuni di Cagnano Varano, Ischitella e Carpino. I diritti tuttavia devono essere regolamentati con atti deliberati dai Comuni ed approvati dalla Regione Puglia. In questo caso il Comune di Ischitella ha già approvato il proprio regolamento trasmettendolo al competente Ufficio Usi Civici regionale per il seguito di competenza.
La questione però resta appesa. Se infatti non avverrà la sottoscrizione di un atto di convenzione comune da parte dei tre comuni garganici, l’Ufficio Usi Civici della Regione Puglia non completerà l’istruttoria in termini positivi. Uno stato di cose questo che non potrà essere affrontato dal Comune di Ischitella che vedrebbe ancora una volta ostacolato il percorso di regolamentazione dell’attività di pesca nel Lago di Varano, a tutto vantaggio del proliferare della pesca abusiva e dell’illegale assalto alla risorsa ittica.
“Non si spiega con criteri di ragionevole logica – fanno notare i rappresentanti dei pescatori di Ischitella – l’atteggiamento del Comune di Cagnano. Benché rassicurato sulla certezza e legittimità del percorso di regolamentazione intrapreso dal Comune di Cagnano, benché abbia avuto la disponibilità da parte del responsabile del Settore III del Comune di Ischitella ad adeguare il regolamento già redatto al Comune di Cagnano Varano, il primo cittadino di Cagnano si ostina a perseverare in una situazione di stallo che danneggia i propri cittadini e quelli delle realtà adiacenti, arrivando addirittura ad obiettare che i banchi di vongole si siano spostati verso i territori dei comuni di Ischitella e Carpino”.
Un’affermazione giudicata sconvolgente dai pescatori di Ischitella: “Il Sindaco di Cagnano dovrebbe chiedersi se l’assenza di vongole nello specchio acqueo del proprio comune non sia forse dovuto alla pratica scellerata di depredare la risorsa ittica in assenza di regole da parte di operatori poco scrupolosi. Forse in questo i pescatori di Carpino e quelli di Ischitella hanno gestito in maniera più lungimirante le proprie risorse, evitando saccheggiamenti senza limiti”.
Chi ha preso a cuore la sorte dei pescatori di Ischitella è soprattutto l’ing. comunale Giampiero di Lella: “È una questione di legalità e di giustizia – ha commentato il tecnico dopo l’incontro- tutto ciò avviene nel perimetro del Parco Nazionale del Gargano. Tutti sanno cosa succede, tuttavia si perdura comodamente in uno stato di deregulation per poter consentire il saccheggiamento del bene ambientale e produttivo. Un silenzio colpevole, assordante inno all’illegalità”.
Ad essere penalizzato in questo stato di cose sono quei pescatori e cooperative che vogliono solo agire in una condizione di certezza del diritto e di legalità: “C’è chi in una notte è capace di tirare fuori 40mila euro di pescato e questo non è giusto nei confronti di chi deve sbarcare il lunario tra mille difficoltà” ha aggiunto Di Lella.
I pescatori di Ischitella non stanno pescando nel Lago di Varano dallo scorso 31 marzo, ovvero da quando sono scadute le ultime concessioni. Quelli che invece vi pescavano in maniera abusiva prima, stanno facendo lo stesso anche adesso: “Si è arrivati all’assurdo – ha continuato l’ing. Di Lella – chi vuole rispettare le regole non le può rispettare e chi ha pescato in barba ad ogni regola, lo sta continuando a fare”.
Ma la soluzione non dovrebbe partire da Bari. “Non possiamo aspettare che il problema sia risolto dalla Regione – ha incalzato Di Lella – se noi manifestiamo dubbi e non abbiamo la certezza, la perseveranza di portare avanti certi discorsi, cosa pretendiamo dalla Regione?”. “Il Parco doveva prendere la situazione in mano, i comuni dovevano fare atto di responsabilità, come pure chi doveva vigilare. Non posso credere che le forze dell’ordine controllano solo i pescatori di Ischitella. Tutti noi percorriamo la superstrada e notiamo sempre imbarcazioni che circolano nel lago dove si potrebbe andare solo con barche di stazza non superiore alle 2 tonnellate”.
Data la disparità di vedute inconciliabili tra i Comuni coinvolti, la paura dei pescatori di Ischitella è che non si arriverà mai alla firma di una convenzione comune. Per questo la speranza dell’ing. Di Lella è che “la Regione prenda atto di questa fase di stallo e dica ai Comuni che se entro 10 giorni non vengono preposti i regolamenti, sarà nominato un commissario ad acta che provvederà a fare quello che i comuni non hanno fatto”.
C’è sempre la strada di una possibile proroga, come ha proposto la stessa Regione al Comune di Ischitella, ma per l’ing. Di Lella questo mezzo non rappresenta la soluzione: “Ho detto ai funzionari regionali che se vogliono, io posso anche emettere una proroga delle concessioni, ma sarà una proroga “sine die”, ad oltranza, ovvero fin quando non sarà approvato un regolamento”.
“Come ho riferito anche agli stessi pescatori, un’eventuale proroga rappresenterebbe la catena della schiavitù perché quando quella proroga scadrà, loro dovranno nuovamente chiedere che venga riconosciuto un loro diritto. Ogni volta però che un diritto viene leso, c’è un’azione risarcitoria. C’è stato qualcuno che non ha fatto il proprio dovere per tutelare quei diritti. E la legge regionale che disciplina gli usi civici dice che la tutela degli usi civici spetta al sindaco. In tutto questo è necessario che si capisca che mentre noi siamo qui a parlare, il lago è aggredito”.
Una situazione questa che sta affossando definitivamente un settore già in grave crisi: “Mi auguro che anche l’assessore Di Gioia continui a tenere alta l’attenzione. Senza concessioni i pescatori non potranno neanche partecipare al bando regionale per il risarcimento dei danni causati dall’alluvione e della moria dei molluschi 2014-2015”.
Il mandato dell’ing. Di Lella scadrà insieme a quello del commissario straordinario di Ischitella, il dott. Giuseppe Vivola, nominato dal Prefetto di Foggia dopo la caduta, nel giugno del 2016, dell’amministrazione Colecchia: “Quell’amministrazione ha avuto il merito di aver avviato il procedimento che mai nessun ha tentato di fare, con il rilascio nel 2013 delle concessioni demaniali marittime. Va riconosciuta anche la sua volontà nell’affrontare un contenzioso per scardinare definitivamente le pretese di questi signori che si ritenevano depositari di un diritto esclusivo di pesca. Una grande prova di coraggio che gli altri comuni non hanno avuto. Naturalmente un’amministrazione comunale esprime un indirizzo politico, poi però occorre la perseveranza di coloro devono attuare l’indirizzo politico”.
La fase di commissariamento del Comune di Ischitella, che si concluderà con le elezioni amministrative del prossimo 11 giugno, per l’ing. Di Lella avrebbe paradossalmente facilitato l’iter che ha portato all’approvazione del regolamento: “La presenza di un commissario straordinario ha fatto sì che ci fosse un’unica persona che decidesse se portare avanti o meno questo discorso. Negli altri comuni questa facilità non esiste perché si tratta di atti che devono andare in consiglio comunale, su cui devono esprimersi in tanti. Fin quando i confronti sono costruttivi va tutto bene, ma sappiamo che tante volte non è così”.
Cosa succederà se la situazione non dovesse sbloccarsi? Il dirigente dell’ufficio tecnico di Ischitella non sembra intenzionato a mollare la presa: “Io spero che si arrivi presto alla soluzione, ma a qualunque sia la futura amministrazione, se vorrà, io posso continuare a prestare la mia opera per questa causa anche gratuitamente. Non sarà necessario essere responsabile dell’ufficio tecnico. Dopo l’11 giugno, si può anche stracciare il regolamento da me redatto e presentare un nuovo regolamento, magari migliore. L’importante è garantire la tutela di questi diritti che sono in capo ai cittadini di Ischitella”.
La Redazione
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