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Ago 29, 2014 Redazione Eventi e cultura 0
Si è svolta ieri sera 28 agosto 2014, nella suggestiva cornice di Piazza Castello, nel centro storico di Vico del Gargano, la seconda edizione del Premio Gargano di Giornalismo “Vincenzo Afferrante”. Hanno ritirato il premio tre grandi nomi del giornalismo e dell’informazione: Marcello Masi, Rosario Sorrentino e Sergio Rizzo.
Marcello Masi, editorialista del Corriere della Sera, Rosario Sorrentino, neurologo e divulgatore scientifico, e Sergio Rizzo, editorialista del Corriere della Sera. Sono stati loro i protagonisti della cerimonia dedicata al giornalismo svoltasi ieri sera nella suggestiva cornice di Piazza Castello, nel centro storico di Vico del Gargano.
A loro è andato il Premio Gargano di Giornalismo, il premio giunto alla sua seconda edizione, istituito dal Comune di Vico del Gargano in collaborazione con Regione Puglia e Puglia Promozione, e intitolato alla memoria di “Vincenzo Afferrante”, corrispondente dal Gargano per il quotidiano “La Gazzetta del Mezzogiorno” e fondatore-direttore del mensile “Il Gargano Nuovo”. A condurre la serata, che ha visto una calorosa partecipazione di pubblico, il giornalista, scrittore e conduttore radiotelevisivo, Michele Cucuzza.
Diversi gli argomenti affrontati durante la cerimonia, ma a farla da padrone è stato soprattutto il tema dell’informazione. Un’informazione che nell’epoca della comunicazione digitale e globalizzata, rischia di ridursi ad una mera elencazione di notizie lette già sullo smartphone o sull’ iPad, viste nei TG di sempre più canali, e che proprio per questo va cambiata e implementata, come ha precisato il direttore del Tg2 Marcello Masi:
“Siamo l’unico telegiornale che, nella fascia 20,30, è cresciuto sia a luglio che ad agosto rispetto allo scorso anno. La ragione – ha spiegato Masi che è alla direzione del Tg2 dal 2011 – sta nella differenziazione dell’offerta. Tre anni fa nel mio piano editoriale inserii degli approfondimenti, temi che vengono sviscerati con tre o quattro servizi su cose che non si trovano sugli altri giornali, notizie che troviamo noi. Ai miei dico ʹnon voglio darti l’iPad in mano ma voglio i buchi sulle scarpe’. All’inizio mi prendevano in giro, ma ora hanno capito che è l’unico modo per offrire qualcosa di diverso che la gente poi sa riconoscere”.
Ed è proprio perché la fruibilità delle informazioni è in continuo aumento, grazie alle nuove tecnologie, che occorre un giornalismo sempre più specializzato. A spiegarlo è Rosario Sorrentino, volto conosciuto del Tg2 e anche lui vincitore del premio Gargano di Giornalismo:
“Oggi le pseudoscienze con Internet spingono le persone al ‘fai da te’. Così si entra in un percorso pericoloso dove le persone ritengono di sapere tutto. Il compito della scienza non è dare certezza assoluta, ma ridurre le incertezze partendo da dubbio e arrivando anche dolorosamente a dire ‘io non ho la cura per questo’. La confusione molto spesso è confusione voluta perché con essa i furbi fanno affari. Per questo scienze e comunicazione devono essere sempre unite e andare a pari passo. Occorre un giornalismo più specializzato, in grado di smascherare le persone che si occupano di pseudoscienza”.
L’ultimo a ricevere il premio Gargano Giornalismo è stato Sergio Rizzo, coautore con Gian Antonio Stella del libro-inchiesta sul mondo politico italiano “La casta”, che con 1.300.000 copie vendute, è considerato il saggio più venduto di sempre in Italia. Alla domanda di Cucuzza ‘cos’è cambiato da allora’, Rizzo non usa mezzi termini:
“Qualcosa è cambiato. La politica ha subito uno scossone, ma c’è ancora tanto da fare. L’ostacolo più grande da affrontare è tutta la sabbia messa negli ingranaggi in questi 30 anni, grumi di potere all’interno del sistema che non riguardano solo la politica ma tutti i settori della società: l’alta età pensionabile di magistrati o docenti universitari, tutti quei burocrati che non riescono a restare senza la poltrona per poi ritrovarli a 85 anni a capo di società, fondazioni ecc. Questo Paese è ostile ai giovani non solo perché comanda la gerontocrazia, ma perché non c’è idea del ricambio. Chi è al potere non vuol mollare mai”.
E il Sud? Cosa succede “Se muore il Sud” (come il titolo di un altro dei suoi saggi, n.d.r.)?
“Se c’è una colpa che imputo a Renzi – ha commentato Rizzo – è quella di non aver mai pronunciato la parola ‘Sud’. È scandaloso che il governo non si occupi di un pezzo del Paese dove la disoccupazione giovanile è al 50%, dove negli ultimi 20 anni sono andate via 13.130.000 persone, di cui 172.000 laureate. Questo dovrebbe far scattare un allarme generale. Le risorse vere sono qua. Il Mezzogiorno ha il 75% delle coste, un numero di siti UNESCO pari a quello dell’intera Grecia. È possibile che l’Italia incassi dal turismo straniero 32 milioni di euro l’anno e solo 8 milioni vengono dal Sud?”.
E a proposito del suo prossimo libro che avrà come tema il Paese dei privilegi a vita, Rizzo ha concluso:
“Questo non è solo un Paese diviso in caste, ma è il Paese dove nessuno vuole più lasciare la poltrona. Oggi ci sono presidenti di società pubbliche nominati a 84 anni. Chi è stato il Presidente del Consiglio dei Ministri o capo del governo di una nazione, ad una certa età dovrebbe essere il padre nobile, dovrebbe amministrare il suo sapere, tenere conferenze (vedi Tony Blair, Clinton). Se tu hai occupato un posto così importante, come la Presidenza di un Consiglio, non puoi andare a fare il sindaco di Nusco (in provincia di Avellino). De Mita è stato eletto sindaco di Nusco a 86 anni. Si è messo a gareggiare con una ragazza di 37 anni e l’ha battuta. Ciriaco De Mita finirà il suo mandato a 91 anni. Questo non deve accadere. Bisogna che i giovani guardano in faccia i vecchi e che gli dicano “Sei stato bravo, hai fatto un sacco di cose, ma ora per cortesia basta”.
Dopo l’intervento del dr. Matteo Cannarozzi De Grazia che ha ringraziato gli ospiti con l’augurio che il loro contributo possa andare oltre questa occasione, portando per esempio la loro testimonianza nelle scuole locali, a chiudere la serata è stato Giorgio Salvatori, giornalista di Rai 2 per 30 anni e molto legato alla cittadina di Vico del Gargano che considera la sua seconda casa.
La settimana del giornalismo del Gargano, come ha dichiarato Salvatori, continua con il premio giornalistico “Game Fair Award” in programma il 2 settembre a Vico del Gargano e legato al Game Fair che si terrà il 6 e 7 settembre a Baia Calenella nel comune di Vico del Gargano: si tratta della più grande festa campestre italiana per gli appassionati del vivere all’aria aperta e per le famiglie, che per la prima volta si tiene nel Sud Italia.
Pina D’Errico
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