Ultimo aggiornamento 17 Dicembre 2021 - 13:38
Apr 25, 2019 Redazione Eventi e cultura 0
Una tradizione che si rinnova, con identica testimonianza e intensità emotiva, dal 1509
“Che questo giorno non sia solo uno su 365, ma tutto l’anno”. Con queste parole Padre Franco Moscone, arcivescovo di Manfredonia -Vieste – San Giovanni Rotondo, ha terminato la Santa Messa del pomeriggio in onore del SS. Crocifisso di Varano, il Crocifisso ligneo risalente al 1300 custodito nella Chiesa della SS. Annunziata di Varano che sorge sulla sponda orientale del Lago di Varano, a pochi chilometri da Ischitella. Una ricorrenza che si celebra da oltre 500 anni sempre nello stesso giorno, il 23 aprile, una data importante per gli abitanti dei Comuni che circondano il Lago di Varano.
Risale infatti al 23 aprile del 1509 il primo miracolo attribuito a questo Crocifisso. La storia parla di una lunga e dura siccità che aveva compromesso i raccolti della zona rischiando di portare la popolazione locale alla fame. Per questo i contadini invocarono il Crocifisso di Varano e, dopo una solenne processione, il 23 aprile di quell’anno un’abbondante e benefica pioggia salvò i raccolti del territorio. Il miracolo si ripeté più volte: nel 1717, nel 1899 e nel 1948 quando gli agricoltori versavano nelle stesse disperate condizioni.
Da allora, in segno di ringraziamento, il 23 aprile di ogni anno gli abitanti dei paesi che circondano il Lago di Varano, Ischitella, Cagnano Varano, Carpino, Vico del Gargano, Rodi Garganico e Peschici rendono omaggio al SS. Crocifisso di Varano.
Il notevole coinvolgimento che avvolge la ricorrenza del SS. Crocifisso di Varano è palpabile anche nelle litanie e negli antichi canti popolari in suo onore, mirabilmente eseguiti, secondo l’usanza tradizionale locale, soprattutto dalle cantatrici del Coro del SS. Crocifisso. Ai festeggiamenti religiosi si aggiungono anche quelli civili, con la tradizionale scampagnata che si svolge tra la Chiesa della SS. Annunziata ed il Lago di Varano, animata dalla presenza di giostre e di venditori ambulanti.
Anche quest’anno i festeggiamenti sono iniziati con la Solenne Concelebrazione Eucaristica della mattinata presieduta da Don Dino Iacovone, Parroco di Ischitella, Padre Leonardo Triggiani, cappellano dell’ospedale Casa Sollievo della Sofferenza, Padre Mario Maiorano, vocazionista Parroco della Parrocchia della Sacra Famiglia a Napoli e Don Francesco Agricola, parroco emerito della Chiesa di San Francesco di Ischitella, ed animata dalla “Schola Cantorum SS. Annunziata di Varano”. Vi hanno preso parte, oltre ai fedeli, anche le autorità religiose, civili e militari dei comuni del Gargano settentrionale (Ischitella, Cagnano Varano, Carpino, Rodi Garganico, Vico del Gargano e Peschici), la Pia Unione del SS. Crocifisso, le confraternite locali ed altre associazioni attive in questi comuni. Presente anche un’ampia rappresentanza proveniente da Settimo Torinese, il Comune piemontese gemellato con il Comune di Ischitella.
Il momento più solenne è stato ancora una volta la processione iniziata al termine della funzione religiosa. Come da tradizione, durante il percorso della processione, il Crocifisso è stato portato sull’altura vicina dove è allestito un Calvario. E’ da questo punto che vengono benedetti i campi, il mare, il lago e tutta la terra circostante.
Anche ieri la pioggia non ha fatto mancare la sua presenza facendo capolino per pochi minuti nel pomeriggio e mostrandosi come una testimonianza divina per tanti fedeli. Il breve acquazzone però non ha fermato i tanti visitatori accorsi per l’occasione.
Proprio la pioggia ha accompagnato l’arrivo dell’arcivescovo Moscone, accompagnato da Don Fabio, rettore del seminario di Manfredonia. Alla guida della diocesi garganica da tre mesi, Padre Franco Moscone ha sottolineato il valore della bellezza del territorio. “Il primo segno dell’amore di Dio è la bellezza del creato – ha detto l’arcivescovo Moscone – E qui senza dubbio aveva ragione Padre Pio ‘Il Gargano è la cattedrale del creato’. Attenzione però a non tradire questa bellezza donata da Dio con comportamenti ed azioni che la negano. Perché tutto ciò che è sopraffazione e violenza non tradisce Dio ma le opere di Dio. Tradire il suo amore significa fare del male a noi stessi e alla bellezza che Lui stesso ci ha messo a disposizione. Il Crocifisso di Varano da 510 anni rinnova questo segno di attenzione, di amore e di bellezza. L’unica nostra risposta autentica è quella di prendercene cura con gratitudine e cercare di vivere da fratelli e da sorelle. In questo modo diremo che veramente dell’amore e della Grazia del Signore è pieno tutto il Gargano, il Gargano nord e questa collina sul lago di Varano”.
A dare il benvenuto a Padre Franco anche Luca d’Apolito, Priore della Pia Unione del SS. Crocifisso, l’Associazione che ogni giorno si prende cura della preziosa scultura sacra e della chiesa che la ospita: “Padre Franco benvenuto tra noi, è certamente un momento di grazia, di benedizione e di gioia quello che stiamo vivendo insieme” ha detto d’Apolito. “La gloria del Signore risplende sopra di noi. Avere la Sua presenza presso la chiesa della SS Annunziata per venerare il prezioso Crocifisso di Varano, tocca i cuori di tutti, con grande commozione. La comunità garganica ha tanta necessità di ritrovare voci e guide sicure in un cammino reso incerto dalle tante difficoltà della vita. La sua presenza è testimonianza di speranza per vivere la quotidianità nella semplicità, nella pace e nella fratellanza. Noi comunità tutta Le chiediamo con semplicità di essere il nostro pastore per scoprire insieme sentieri di luce, salvezza di fede autentica, e placare insicurezze, amarsi con gioia riscoprendo il valore e la potenza infinita della parola intesa come veicolo di comunicazione, religiosità vera tra persone e tra popoli di ogni etnia. Benvenuto ancora Padre Franco”.
“Qui dimentichiamo di essere ischitellani, vichesi, carpinesi, cagnanesi e rodiani, e siamo un popolo solo” ha sottolineato Don Dino Iacovone, Parroco di Ischitella, nel ringraziare l’arcivescovo Moscone della sua presenza.
Al termine della Santa Messa i tanti fedeli accorsi nella chiesetta hanno potuto assistere ad un momento davvero emozionante: lo spostamento del prezioso Crocifisso dall’altare centrale alla nicchia dove è custodito ogni giorno, un rito che chiude la sacra ricorrenza del 23 aprile e che solitamente viene praticato dagli infaticabili membri della Pia Unione del SS. Crocifisso. Ad unirsi ai volontari però questa volta è stato proprio Padre Moscone che ha contribuito personalmente al trasferimento del SS. Crocifisso, salendo fin nella nicchia dove viene riposta la statua (il video è disponibile in fondo all’articolo). Un gesto, tanto semplice quanto carico di significati, che ha commosso tutti i presenti e che resterà impresso nella memoria di queste comunità.
La Redazione
(Video di Antonietta Pizzarelli)
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