Ultimo aggiornamento 17 Dicembre 2021 - 13:38
Lug 29, 2020 Redazione Politica 0
Seduta interrotta nella notte per mancanza del numero minimo di consiglieri. Non si conclude la discussione degli oltre 1900 emendamenti, che di fatto hanno bloccato la proposta più importante
Il Consiglio regionale pugliese non ha approvato la doppia preferenza di genere. All’1,30 dopo l’ennesima sospensione, si consuma l’ultimo colpo di scena della maratona che ha visto le forze politiche impegnate a modificare la legge elettorale nell’ultimo giorno utile.
In piena notte il presidente dell’Assemblea, Mario Loizzo, ha dovuto prendere atto della mancanza del numero legale causa le numerose assenze tra i banchi dell’opposizione e dichiarare la chiusura dei lavori, circostanza che coincide con la conclusione dell’attività della X legislatura.
L’intervento del capogruppo del Pd, Paolo Campo spariglia le carte: “Piuttosto che stare qui a discutere del nulla – accusa Campo indicando i 1950 emendamenti come causa della decisione – è meglio affidarsi a quanto il Governo nazionale farà sostituendosi al Consiglio regionale in tema di doppia preferenza di genere”
Segue l’uscita dall’aula di numerosi esponenti del governo e della maggioranza. Restano tra i banchi le opposizioni che contestano quello che Nino Marmo, capogruppo di FI, definisce “abdicazione della maggioranza dal proprio ruolo nell’ultimo giorno in cui la legislatura si spegne”
Ed è ancora Marmo a spiegare il rifiuto opposto dalla maggioranza alla proposta di mediazione che questa volta sono le opposizioni a proporre: ritiro di tutti gli emendamenti, approvazione immediata della doppia preferenza di genere, conferma del 60% della presenza massima di un genere rispetto all’altro con il mantenimento della ammenda pecuniaria che si inasprisce con l’inammissibilità delle liste a decorrere dalla 12. Legislatura.
Non c’è tempo per discuterne. In aula non ci sono consiglieri in numero sufficiente per proseguire.
Ora sarà il presidente del consiglio Giuseppe Conte (che nei giorni scorsi aveva diffidato il consiglio regionale ad approvare la legge entro la fine della legislatura) a intervenire con poteri sostitutivi inserendo la doppia preferenza nella legge elettorale pugliese.
“Mi assumo la responsabilità politica di non essere riuscito a convincere la maggioranza in Consiglio ad approvare la doppia preferenza di genere che è un punto essenziale del nostro programma” ha dichiarato questa mattina il governatore Michele Emiliano in un post su Facebook. “In questi anni sono stati presentati alcuni disegni di legge in tal senso, in particolare dal Pd, che però non sono mai arrivati in aula arenandosi nei meandri dell’assemblea. Per tale ragione ho visto con favore e persino sollecitato il Governo ad intervenire per indurre il Consiglio regionale ad approvare i disegni di legge sulla doppia preferenza di genere. Nel momento in cui finalmente la mia proposta di legge ieri è arrivata in aula per la discussione, il centro destra ha messo in scena un devastante ostruzionismo presentando 2000 emendamenti che non hanno consentito di approvare la legge nell’ultima seduta di questa legislatura. Il Consiglio regionale ha una sua autonomia, i poteri di un presidente si fermano davanti a quelli dell’organo legislativo, posso dare un indirizzo ma non imporre nulla. Ieri, in quell’aula, ho provato gli stessi sentimenti di sdegno che oggi tante pugliesi e tanti pugliesi stanno esprimendo. Ho già contattato in piena notte il Governo per informarlo di quanto accaduto e dando il mio pieno consenso all’emissione di un provvedimento che introduca la doppia preferenza di genere. La battaglia continua”.
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