Ultimo aggiornamento 17 Dicembre 2021 - 13:38
Lug 16, 2020 Redazione Politica 0
Il governatore ha visitato stamattina l’Ospedale incontrando dirigenti, primari e rappresentanti degli operatori sanitari. A tutti loro ha rivolto un ringraziamento per l’impegno profuso nel periodo dell’emergenza da Covid19: “Abbiamo affrontato una situazione complessa e ci siamo riusciti anche grazie al vostro contributo determinante”
Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, ha visitato stamattina l’IRCCS Casa Sollievo della Sofferenza. Accolto dall’arcivescovo padre Franco Moscone, dal direttore generale Michele Giuliani e dal direttore sanitario Giovanni Battista Bochicchio, il governatore ha incontrato nella sala convegni i dirigenti amministrativi, i primari e i rappresentanti degli operatori sanitari.
Innanzitutto ha ringraziato l’IRCCS Casa Sollievo della Sofferenza per l’impegno profuso nel periodo dell’emergenza Covid. «Affrontavamo qualcosa di non perfettamente definito – ha spiegato Emiliano – che aveva caratteristiche gigantesche, globali. Ci siamo trovati in pochi giorni a prendere decisioni che poche settimane prima sarebbero parse assurde o inconcepibili. Eppure grazie alla concordia, alla fiducia reciproca e ad un principio gerarchico che ha funzionato, in Puglia siamo riusciti ad affrontare una situazione complessa, rispetto alla quale anche scienziati di altissimo profilo non erano allineati. Ci siamo riusciti anche grazie al vostro contributo, che è stato determinante. Grazie!».
«Devo confessare – ha continuato Emiliano – che non tutte le sere sono andato a dormire tranquillo. C’era un meccanismo per il quale ai normali poteri del presidente della Regione, che già sono enormi in materia sanitaria, si sommavano tutti poteri di protezione civile, che sono totali. Immaginate che tra Presidenza del Consiglio dei Ministri e Presidenza della Regione si poteva prendere qualunque tipo di decisione che violasse persino i diritti costituzionali. E dovevamo in quegli attimi trovare la giusta soluzione per fronteggiare l’emergenza e contemporaneamente continuare, nel limite del possibile, a fare una vita democratica normale. Noi siamo stati chiusi in casa per settimane, voi avete dovuto lavorare tutti i giorni, dalla mattina alla sera, con molte difficoltà. Ci sono state delle giornate in cui, la sera, non avevamo i dispositivi di protezione individuale per la mattina dopo. Credo che anche voi ci siate passati. Tutti i paesi europei avevano pensato che produrre i dispositivi fosse inutile. Una situazione che abbiamo risolto con il ponte aereo diretto dalla Cina che ci ha fornito materiale a sufficienza per lavorare in sicurezza».
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