Ultimo aggiornamento 17 Dicembre 2021 - 13:38
Ott 23, 2014 Redazione Salute 0
La ricerca, condotta anche da studiosi italiani, svela i meccanismi alla base dell’azione benefica dell’oro giallo.
Che l’olio extravergine di oliva sia un concentrato di proprietà benefiche per l’organismo umano è già noto. Regola i livelli di colesterolo nel sangue, è ricco di antiossidanti e, secondo recenti studi, può ridurre anche il rischio di ammalarsi di diverse forme di tumore. Ora però un nuovo studio, pubblicato su Journal of Nutritional Biochemistry, spiega perché.
L’olio extravergine di oliva è capace di aumentare l’espressione del CNR1. Si tratta di un gene oncosoppressore che indica un recettore molto importante per la salute: è in grado di regolare i meccanismi che causano alterazioni dei geni sensibili ai fattori ambientali, come la dieta. Ecco perché, secondo i risultati ottenuti dai ricercatori, assumere adeguate quantità di olio extravergine di oliva aiuta a ridurre le alterazioni genetiche legate allo stile alimentare.
La ricerca è per metà italiana. A condurla, infatti, sono stati Mauro Maccarone, docente di Biochimica all’Università Campus Bio-Medico di Roma, Claudio D’Addario, ricercatore di Biologia Molecolare presso l’Università di Teramo, in collaborazione con l’Università degli Studi di Camerino e con il Karolinska Institute di Stoccolma.
“ll nostro studio – ha spiegato il suo coordinatore Mauro Maccarrone – rafforza la fiducia nel fatto che una dieta appropriata possa aiutare a prevenire i tumori, ma anche altre patologie diffuse, come i disturbi neurologici, l’obesità e il diabete”.
I risultati determinano implicazioni importanti anche per impostare studi futuri, come precisano gli stessi studiosi: sono la dimostrazione che i cambiamenti derivanti da fattori ambientali, e quindi dall’alimentazione, sono potenzialmente reversibili.
Nei Paesi occidentali il cancro del colon-retto è il secondo tumore maligno per incidenza e mortalità nella donna (dopo quello della mammella) e il terzo nell’uomo (dopo quello del polmone e della prostata). In Italia rappresenta il terzo tipo di neoplasia più diffusa, con circa 38mila nuovi casi diagnosticati ogni anno.
La Redazione
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