Ultimo aggiornamento 1 Marzo 2021 - 19:47
Feb 03, 2015 Redazione Salute 0
L’ultimo decesso nella scorsa notte, all’ospedale San Paolo di Bari. L’Osservatorio epidemiologico: “In Puglia 40 ricoverati in rianimazione”.
Un 47enne, affetto da bronchite cronica e non vaccinato. E’ lui l’ultima vittima in Puglia per complicazioni causate dall’influenza, facendo salire a 7 il numero totale dei decessi nella regione per cause legate al virus influenzale.
Il paziente è morto questa notte all’ospedale San Paolo di Bari. A renderlo noto è Daniele Amoruso, capo dell’ufficio stampa della direzione generale del Policlinico.
“Registriamo purtroppo il settimo decesso a causa dell’influenza A (H1N1) – ha detto – che si sta rivelando particolarmente aggressiva. In queste settimane si registrerà il picco influenzale e la preoccupazione è per i molti soggetti in meno che si sono vaccinati in questa stagione”.
La situazione in Puglia. L’Osservatorio Epidemiologico regionale, che da giorni è impegnato in una task force per contrastare l’emergenza, ha fatto il punto della situazione in occasione della giornata di aggiornamento organizzata dall’Asl Bari, proprio all’ospedale San Paolo sul tema dell’influenza in Puglia.
Sale anche il numero dei ricoveri per casi gravi. Stando a quanto riferito dalla direttrice dell’Osservatorio, Cinzia Germinario, finora sono 40 le persone ricoverate in rianimazione per aver contratto la forma virale in modo grave, mentre sono circa 150mila i soggetti a letto con i classici sintomi della malattia.
“Questi risultati – ha spiegato l’esperta barese – sono il frutto di una bassa vaccinazione, di una bassa copertura vaccinale che si è verificata e che ci ha fatto tornare quasi al tempo della pandemia del 2009. Una situazione creatasi a causa di un difetto di comunicazione dell’Aifa (Agenzia italiana del farmaco) e della diffidenza che si è generata nella popolazione quando si sono messi in relazione alcuni decessi con la somministrazione del vaccino. Una relazione che non esiste”.
Il virus e il vaccino. Quello che sta circolando, sempre secondo quanto chiarito da Germinario, nel 90% dei casi è il virus H1N1 “quello del famigerato picco pandemico del 2009”, nel 10% dei casi invece si tratta dell’A (H3N2) che è “leggermente variato rispetto a quello contenuto nel vaccino”.
“Il vaccino comunque – ha concluso Germinario – ha ancora senso farlo perché non siamo ancora arrivati all’acme della curva dell’epidemia, con la stagione 2014-2015 che si avvia al suo picco”.
Intanto il direttore del Sisp (Servizio igiene e sanità pubblica) di Lecce, Alberto Fedele, informa che l’Asl ha deciso di protrarre per un altro mese la campagna di vaccinazione, dato lo scarso numero di adesioni:
“Ricordiamo che l’allarme creato nei mesi scorsi dal temporaneo ritiro cautelare di un lotto di vaccino è subito dopo rientrato – ha reso noto Fedele – L’Agenzia italiana del farmaco esorta dunque a vaccinarsi prima che sia troppo tardi”.
La Redazione
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