Ultimo aggiornamento 17 Dicembre 2021 - 13:38
Apr 12, 2018 Redazione Salute 0
Il presidente del Comitato Pro Mantenimento del Punto di Primo Intervento di Vieste: “Come al solito è il Gargano a pagar dazio”
Con una nuova delibera regionale approvata lo scorso martedì la Regione Puglia ha ridimensionato il Punto di Primo Intervento di Vieste trasformandolo in postazione di 118.
La notizia è trapelata solo dopo 48 ore sulla stampa dove si apprende che ben 39 sono in tutta la Puglia i presidi sanitari ridimensionati ma come al solito è il Gargano a pagar dazio ed oltre a Vieste chiude anche Vico del Gargano.
La decisione era stata rinviata più volte anche grazie alla mobilitazione di tanti comitati territoriali che in tutta la Puglia avevano sollevato forti critiche a questa scellerata decisione.
Anche a Vieste il Comitato cittadino aveva chiesto l’impegno dei politici locali e regionali affinché fosse salvaguardato il gran numero di accessi che realizza il Punto di Primo Intervento di Vieste oltre alla grave situazione di isolamento e di effettiva difficoltà per i bisognosi di cure del Gargano nord ormai costretti ad emigrare su strade spesso impercorribili od addirittura chiuse (vedasi la SS89 con la chiusura della galleria di Monte Saraceno).
“Siamo stati derisi ed inascoltati dagli amministratori viestani – commenta l’Avv. Vincenzo Disanti, presidente del Comitato Pro Mantenimento e Potenziamento del Punto di Primo Intervento di Vieste – evidentemente più interessati agli eventi musicali e nautici”.
“Inascoltati dagli imprenditori turistici e non solo che ora avranno la difficoltà oggettiva di dover spiegare ai propri clienti che Vieste, sebbene regina del turismo regionale, nonostante versi tante tasse a Bari, non viene evidentemente ricambiata con adeguati servizi sanitari e la seconda ambulanza estiva è solo lo specchietto per le allodole”.
I numerosi medici ed operatori sanitari che hanno sostenuto il Comitato, tra i quali il compianto dott. Andrea Medina, hanno sempre chiaramente spiegato che il passaggio da Punto di Primo Intervento a postazione del 118 è effettivamente un vero e proprio ridimensionamento ma precisa Disanti “neppure chi di sanità ne sa qualcosa ha avuto possibilità di essere ascoltato ed il risultato e sotto gli occhi di tutti”.
“Se poi entriamo nel merito dell’ultima delibera regionale – continua Disanti – questa incredibilmente effettua una deroga a salva il Punto di Primo Intervento di Bitonto a soli 15 minuti da Bari, che ha totalizzato solo 6 mila accessi all’anno, ma non tiene in considerazione i Punti di Primo Intervento di Vieste e Vico del Gargano che insieme arrivano a circa 16 mila accessi annui”.
“Questo è quanto meritiamo, questo e quanto ci hanno riconosciuto dopo circa 18 mesi di rassicurazioni e chiacchiere. Ora mi auguro che il Comitato dei Sindaci del Distretto Sanitario del Gargano Nord si decida formalmente ed unitariamente a recarsi a Bari da Emiliano ed a reclamare la stessa deroga ricevuta dai cittadini di Bitonto, le motivazioni oggettive ed addirittura normative per una richiesta del genere non mancano, mi auguro solo che non sia già troppo tardi”.
“Ringrazio di cuore la cittadinanza – conclude Disanti – ed i 2.000 firmatari della petizione che invece hanno sempre creduto nella buona fede del Comitato per la Salvagurdia e Potenziamento del Punto di Primo Intervento di Vieste che, voglio precisare, si è sciolto il 31 dicembre 2017, come già precedentemente indicato nel proprio atto costitutivo”.
La Redazione
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